Mai più l’orrore della Shoah, vergogna per l’umanità. E’ quanto scrive Papa Francesco, nella Giornata della Memoria, in una lettera al suo amico rabbino di Buenos Aires, Abraham Skorka. Il testo verrà letto, stasera, al Parco della Musica di Roma, in occasione del Concerto “I violini della speranza”. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Radio Vaticana - Papa Francesco ha scelto la modalità più personale, quella della lettera ad un amico ebreo, per esprimere la sua vicinanza al popolo ebraico nella Giornata della Memoria. Una lettera, scritta di suo pugno in spagnolo, al rabbino Skorka, con il quale a Buenos Aires ha intessuto, negli anni, un’amicizia che va ben al di là del dialogo tra due leader religiosi. Nel documento che verrà letto stasera al Concerto “I violini della speranza” – evento organizzato per ricordare le vittime della Shoah – il Papa auspica che quanti ascolteranno questa musica struggente “possa immedesimarsi in quelle lacrime storiche, che oggi giungono a noi attraverso i violini, e senta il forte desiderio di impegnarsi perché mai più si ripetano tali orrori, che costituiscono una vergogna per l’umanità”. Il pubblico, afferma ancora il Papa, ascolterà musiche di Vivaldi, Beethoven e altri grandi compositori, “ma il cuore di ciascuno dei presenti – scrive – sentirà che dietro il suono della musica vive il suono silenzioso delle lacrime storiche, lacrime di quelle che lasciano traccia nell'anima e nel corpo dei popoli”.
Al Concerto di stasera, suoneranno insieme, per la prima volta in Italia, dodici violini e un violoncello sopravvissuti alla Shoah, ciascuno con la sua storia drammatica, ritrovati e restaurati dal liutaio israeliano Amnon Weinstein. Tra questi, il violino che accompagnava i deportati nelle camere a gas di Auschwitz; un violino gettato da un treno in viaggio verso i lager, che venne raccolto e conservato da un operaio francese; ci sono anche i violini dei musicisti ebrei che nel 1936 lasciarono la Germania per andare a formare l’Orchestra Filarmonica della Palestina, poi di Israele, voluta fortemente da Toscanini e Huberman per salvarli dalla deportazione. Strumento errante, il violino – sottolineano gli organizzatori del Concerto – seguiva gli ebrei nelle loro peregrinazioni, anche quelle più estreme, di fuga e di morte. Significativamente, i violinisti solisti saranno musicisti rappresentanti delle tre religioni monoteiste, a sottolineare la capacità della musica di unire, al di là di ogni confine, e di dare speranza anche nelle prove più terribili.
Radio Vaticana - Papa Francesco ha scelto la modalità più personale, quella della lettera ad un amico ebreo, per esprimere la sua vicinanza al popolo ebraico nella Giornata della Memoria. Una lettera, scritta di suo pugno in spagnolo, al rabbino Skorka, con il quale a Buenos Aires ha intessuto, negli anni, un’amicizia che va ben al di là del dialogo tra due leader religiosi. Nel documento che verrà letto stasera al Concerto “I violini della speranza” – evento organizzato per ricordare le vittime della Shoah – il Papa auspica che quanti ascolteranno questa musica struggente “possa immedesimarsi in quelle lacrime storiche, che oggi giungono a noi attraverso i violini, e senta il forte desiderio di impegnarsi perché mai più si ripetano tali orrori, che costituiscono una vergogna per l’umanità”. Il pubblico, afferma ancora il Papa, ascolterà musiche di Vivaldi, Beethoven e altri grandi compositori, “ma il cuore di ciascuno dei presenti – scrive – sentirà che dietro il suono della musica vive il suono silenzioso delle lacrime storiche, lacrime di quelle che lasciano traccia nell'anima e nel corpo dei popoli”.
Al Concerto di stasera, suoneranno insieme, per la prima volta in Italia, dodici violini e un violoncello sopravvissuti alla Shoah, ciascuno con la sua storia drammatica, ritrovati e restaurati dal liutaio israeliano Amnon Weinstein. Tra questi, il violino che accompagnava i deportati nelle camere a gas di Auschwitz; un violino gettato da un treno in viaggio verso i lager, che venne raccolto e conservato da un operaio francese; ci sono anche i violini dei musicisti ebrei che nel 1936 lasciarono la Germania per andare a formare l’Orchestra Filarmonica della Palestina, poi di Israele, voluta fortemente da Toscanini e Huberman per salvarli dalla deportazione. Strumento errante, il violino – sottolineano gli organizzatori del Concerto – seguiva gli ebrei nelle loro peregrinazioni, anche quelle più estreme, di fuga e di morte. Significativamente, i violinisti solisti saranno musicisti rappresentanti delle tre religioni monoteiste, a sottolineare la capacità della musica di unire, al di là di ogni confine, e di dare speranza anche nelle prove più terribili.
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.