Elezioni presidenziali anticipate e da tenersi prima delle legislative: è l’annuncio formulato dal governo ad interim al termine di un fine settimana di scontri e violenze che hanno provocato una cinquantina di morti e trascinato il paese nuovamente sull’orlo del baratro.
Misna - Le elezioni del nuovo presidente della Repubblica saranno organizzate dunque prima delle legislative, contrariamente a quanto previsto dalla road-map comunicata dopo il golpe militare che ha destituito il presidente islamista Mohammed Morsi nel luglio scorso. Il presidente ad Interim Adly Mansour ha precisato, in un discorso trasmesso in diretta televisiva, che “la decisione è stata presa dopo colloqui con diversi partiti e esponenti delle varie compagini sociali”. In molti si attendono a breve l’annuncio della candidatura del generale Abdel Fattah al Sissi, uomo forte del nuovo establishment e probabile vincitore delle urne. Alle prossime elezioni infatti, i Fratelli Musulmani – ormai fuorilegge – non avranno la possibilità di partecipare e difficilmente, secondo gran parte degli osservatori, i partiti laici e liberali decideranno di presentare un candidato di peso contro al Sissi.
Mansour ha assicurato inoltre che prenderà “misure eccezionali e straordinarie se la situazione lo richiede”, per riportare la sicurezza e la stabilità nel paese, esortando i tribunali ad accelerare i processi contro i sospetti di terrorismo e chiesto al procuratore generale di rivedere i casi di tutti gli arrestati, soprattutto degli studenti universitari fermati nelle recenti retate nei campus egiziani.
Complessivamente, dal 3 luglio scorso oltre 1400 manifestanti che appoggiavano il presidente deposto Morsi sono stati uccisi dalle forze dell’ordine o dai sostenitori delle nuove autorità. Ieri la tensione era altissima non solo al Cairo, con aggressioni e vittime anche a Giza. Nella capitale la polizia è dovuta intervenire a più riprese. Migliaia di persone convocate per l’occasione si sono riunite a piazza Tahrir nel terzo anniversario della rivoluzione del 2011. Anche nella notte gli scontri tra chi appoggia le nuove autorità e i sostenitori di Morsi sono proseguiti in diverse province.
Misna - Le elezioni del nuovo presidente della Repubblica saranno organizzate dunque prima delle legislative, contrariamente a quanto previsto dalla road-map comunicata dopo il golpe militare che ha destituito il presidente islamista Mohammed Morsi nel luglio scorso. Il presidente ad Interim Adly Mansour ha precisato, in un discorso trasmesso in diretta televisiva, che “la decisione è stata presa dopo colloqui con diversi partiti e esponenti delle varie compagini sociali”. In molti si attendono a breve l’annuncio della candidatura del generale Abdel Fattah al Sissi, uomo forte del nuovo establishment e probabile vincitore delle urne. Alle prossime elezioni infatti, i Fratelli Musulmani – ormai fuorilegge – non avranno la possibilità di partecipare e difficilmente, secondo gran parte degli osservatori, i partiti laici e liberali decideranno di presentare un candidato di peso contro al Sissi.
Mansour ha assicurato inoltre che prenderà “misure eccezionali e straordinarie se la situazione lo richiede”, per riportare la sicurezza e la stabilità nel paese, esortando i tribunali ad accelerare i processi contro i sospetti di terrorismo e chiesto al procuratore generale di rivedere i casi di tutti gli arrestati, soprattutto degli studenti universitari fermati nelle recenti retate nei campus egiziani.
Complessivamente, dal 3 luglio scorso oltre 1400 manifestanti che appoggiavano il presidente deposto Morsi sono stati uccisi dalle forze dell’ordine o dai sostenitori delle nuove autorità. Ieri la tensione era altissima non solo al Cairo, con aggressioni e vittime anche a Giza. Nella capitale la polizia è dovuta intervenire a più riprese. Migliaia di persone convocate per l’occasione si sono riunite a piazza Tahrir nel terzo anniversario della rivoluzione del 2011. Anche nella notte gli scontri tra chi appoggia le nuove autorità e i sostenitori di Morsi sono proseguiti in diverse province.
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