venerdì, luglio 26, 2013
Sarebbe un 25.enne originario della Sicilia ma residente in Germania con i genitori la presunta vittima italiana dell'incidente di Santiago. 78 i morti accertati secondo le forze dell’ordine. Intanto la polizia ha arrestato il macchinista del treno. Alessandro Guarasci.ascolta

Radio Vaticana -  Oggi, è il primo dei tre giorni di lutto nazionale proclamati in Spagna in seguito al disastro ferroviario di Santiago de Compostela di mercoledì sera. Ancora non è stata fissata la data dei funerali delle 78 vittime, in quanto 13 non sono ancora state identificate. L’inchiesta ha messo in luce che il macchinista del treno, ancora in ospedale ma in ora in arresto, aveva ricevuto un allarme sonoro per velocità eccessiva e o non ha frenato o lo ha fatto in ritardo. In effetti, il treno andava a 190 chilometri orari contro gli 80 massimi consentiti su quel tratto di linea.
Un incidente che in Italia non sarebbe potuto avvenire, dice il segretario del sindacato dei macchinisti Orsa, Alessandro Trevisan:

"In Italia noi abbiamo un sistema che è tra i più avanzati al mondo, per il quale laddove il treno superi i limiti previsti dalla linea, il treno si ferma".

Il sistema europeo "Ertms" è stato introdotto per la prima volta proprio in Italia e copre la rete Alta Velocità; poi per le linee intercity e pendolari c'è un altro meccansimo che monitora e interviene sulla velocità del treno. Ci sono però ancora aspetti da migliorare, soprattutto sul fronte del materiale rotabile. Ancora Trevisan:

"Noi dobbiamo ancora migliorare il materiale rotabile, indubbiamente, soprattutto nel settore delle merci, perché con i nuovi treni anche il trasporto regionale oggi ha treni di buona qualità. Quindi abbiamo soprattutto il problema dei carri che vengono dall'estero, nel caso specifico dei treni merci".

Insomma, il problema sono gli standard internazionali, non sempre applicati in modo uniforme.


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