mercoledì, febbraio 27, 2013
Con solenni ricorrenze, concerti, spettacoli, libri ed eventi virtuali si celebra il bicentenario del grande compositore che ha saputo interpretare l’identità nazionale italiana attraverso meravigliose opere

di Paola Bisconti

Sono lontani i tempi in cui si usava come moneta la lira e quando circolavano le banconote da 1000 con il volto di Giuseppe Verdi “incorniciato” da una folta barba. Oggi rimpiangiamo non solo la cara moneta, ma anche quei personaggi come il celebre compositore italiano, definito il simbolo dell’anima del nostro Paese. Non è un caso se l’ultima edizione del Festival di Sanremo sia iniziata con l’esecuzione del “Nabucco” di Verdi, un’opera a volte definita semplicisticamente facile e orecchiabile, ma in realtà, come ha sottolineato Fabio Fazio, una musica popolare che ha la capacità di arrivare dritto al cuore delle gente.

I melodrammi di Giuseppe Verdi infatti hanno saputo interpretare lo spirito storico del tempo, descrivendo gli ideali degli italiani e testimoniando alcuni mutamenti storici di cruciale importanza per la nostra nazione: i moti rivoluzionari e il passaggio dell’Italia da Paese governato da un dominio straniero ad uno Stato indipendente. Il Risorgimento italiano è stato raccontato egregiamente dai capolavori del maestro, che “armò” di musica i patrioti di quel tempo.

Si prospetta per tutto l’anno un programma vastissimo di appuntamenti che ricorderanno Verdi, “Il cigno di Busseto”, così chiamato per il suo paese d’origine in provincia di Pavia. Gli spettacoli alla Scala di Milano, all’Arena di Verona, al Teatro Regio di Parma e in altri teatri di tutto il mondo renderanno omaggio a colui che più di tutti ha saputo raccontare attraverso la musica i vizi e le virtù degli italiani. Dalla celebre trilogia popolare Rigoletto-Il trovatore-La traviata all’Aida, dall’Otello agli altri splendidi brani sinfonici, si festeggerà un grande uomo, che calcò anche la scena politica italiana: Verdi fu infatti vicino dapprima agli ambienti repubblicani, poi seguì un pensiero liberale e monarchico fino ad diventare un ultraconservatore, nel 1861 fu eletto deputato nel primo parlamento nazionale e nel 1874 fu nominato senatore a vita.

Eccezionale e originale è infine l’iniziativa “Vapensieroday”, una piazza virtuale dove chiunque potrà offrire il proprio contributo artistico per ricordare il celebre compositore. L’esperimento è stato battezzato il 9 marzo del 2001, data simbolica perché lo stesso giorno del 1842 avvenne la prima esecuzione del noto brano “Va’ Pensiero”, che tratta il tema degli esuli costretti a migrare lontano dalla propria terra. Dopo l’edizione del 2002 e del 2004 l’evento si ripropone anche quest’anno, in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, con l’obiettivo di raccogliere dei fondi per ristrutturare i teatri storici dell’Emilia-Romagna colpiti dal terremoto che lo scorso maggio ha sconvolto la regione. Per i più tradizionalisti consigliamo la lettura del bel libro scritto dal maestro Riccardo Muti intitolato “Verdi, l’italiano” e pubblicato pochi mesi dalla casa editrice Rizzoli.

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