lunedì, gennaio 21, 2013
Il tribunale di Milano respinge la richiesta di impedimento per le elezioni presentata dagli avvocati dell'ex premier 

Il processo in cui Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile non si fermerà, nonostante i difensori dell'ex premier abbiano fatto richiesta per la seconda volta di sospensione al tribunale di Milano. Niccolò Ghedini e Piero Longo, infatti, sono entrambi impegnati nella campagna elettorale in quanto candidati del Pdl, ma la loro richiesta di sospensione è stata rigettata dai giudici, che hanno fissato la sentenza dopo il voto. La richiesta di legittimo impedimento è stata respinta dal collegio di giudici, presieduto da Giulia Turri, in quanto "non ha carattere di assolutezza" ed è "generica". L'avvocato Longo nell'istanza si era appellato all'articolo 51 della Costituzione, affermando che "in democrazia vige il diritto ad essere eletti e il soggetto aspirante a una carica pubblica di poterlo esercitare". I giudici, però, hanno chiarito che non c'è interferenza né incompatibilità tra questo diritto e il processo, che potrà quindi procedere. Le date del 4 e dell'11 marzo, in quanto già fissate e successive al voto, non verranno modificate.
Si è resa inoltre necessaria una riformulazione del calendario delle udienze, dati gli impegni di un giudice del collegio presso un'altra sezione del tribunale. A fronte di ciò, i giudici avevano chiesto ai pm se avessero bisogno di una "pausa di riflessione". Il pm Boccassini aveva risposto negativamente, aggiungendo che "noi non vogliamo un momento di riflessione, se c'è necessità di rinviare tutto a marzo noi non ci opponiamo e ci rimettiamo alla vostra valutazione, ma non ci gravate di un peso eccessivo".
Non è ancora chiaro quando avverrà la requisitoria, che però probabilmente slitterà anch'essa dopo il voto. I giudici del Tribunale di Milano hanno chiarito che le udienze del 18 e 25 febbraio non potevano essere utilizzate, in quanto riservate a processi con imputati detenuti. La prossima udienza si terrà quindi il 28 gennaio, quando verrà ascoltata come teste la madre di Ruby ed eventuali altri testimoni se la difesa ne farà richiesta. Il 4 febbraio verrà utilizzato invece per l'ascolto di eventuali ulteriori testimoni. L'unica udienza che rimane fissata per febbraio è quella dell'11, data in cui potrebbe arrivare la sentenza.
I difensori dell'ex premier ritengono che sarà impossibile svolgere la campagna elettorale (gli avvocati e lo stesso Silvio Berlusconi sono candidati al Senato) se la richiesta di sospensione non verrà accettata. Niccolò Ghedini si è detto "amareggiato" in quanto "il tribunale non consente a parlamentari uscenti di contribuire alla campagna elettorale". L'avvocato ha spiegato che se non verrà sospeso il processo lui e Piero Longo dovranno scegliere "se rimettere il mandato per attività politica" o continuare a fare i legali per Silvio Berlusconi.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Opportuno sarebbe essere parlamentari o avvocati!!!! Troppo comodo avere sempre l'avvocato dietro la poltrona ! Non è giusto, anche perchè mi sembra l'unico caso...

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