sabato, dicembre 01, 2012
A Sora nei giorni 29-30 novembre e 1 dicembre si affronteranno i temi “Dignità e coscienza dell’uomo”, “Fragilità e vulnerabilità della persona”, “Beni comuni e sussidiarietà”

di Carlo Mafera

Sul sito del comitato SALE (Sviluppo Associazionismo Laicale) si possono leggere gli eventi che si stanno svolgendo in questi giorni a Sora per la II edizione del Festival della Dottrina Sociale Cristiana. Il Comitato Sale, costituitosi nel 2011 con l’obiettivo di promuovere i principi della Dottrina Sociale Cristiana, vede unite insieme diverse associazioni operanti sul territorio provinciale, accomunate dall’ispirazione ai principi della Dottrina Sociale Cristiana. Il Festival di quest’anno (29-30 novembre e 1 dicembre) affronterà i temi “Dignità e coscienza dell’uomo”, “Fragilità e vulnerabilità della persona”, “Beni comuni e sussidiarietà”. Ad illustrare le origini del progetto è stato il presidente Rabotti, che ha ricordato come già nel 1998 è iniziato l’impegno per la vita culturale della provincia di Frosinone. Nel 2010 il Comitato è stato ufficialmente costituito con l’obiettivo di “dare sapore alla nostra terra” diffondendo i principi della dottrina sociale cristiana. Il primo grande risultato è stato proprio quello di mettere insieme diverse associazioni che, pur nella specificità di ciascuna, hanno saputo riunirsi attorno ad un progetto comune. Il Comitato infatti crede molto nel valore della relazione personale e dell’amicizia, a partire dalla quale - grazie anche, per chi crede, all’azione dello Spirito Santo - possono crearsi dinamiche nuove e inaspettate. A questa comunione di intenti hanno contribuito tutti i rappresentanti locali, ma anche provinciali, regionali, nazionali, delle associazioni che hanno voluto scommettere su questa idea, con la convinzione che la dottrina sociale cristiana possa essere l’ingrediente utile per dare sapore al vivere civile.

“La dottrina sociale cristiana – continua il documento diffuso dal Comitato - non è qualcosa che riguarda solo i credenti, ma coinvolge tutti e costituisce un importante terreno di incontro per costruire il bene comune e, in un momento in cui la politica è sempre più confusa e disorientata, fornisce validi criteri di orientamento”. Tra i nomi prestigiosi che con la loro presenza arricchiranno l’evento anche il “prete anticamorra” don Giuseppe De Masi, il fondatore della Comunità di Capodarco don Franco Monterubbianesi e la fondatrice della comunità “Nuovi orizzonti” Chiara Amirante.

Significativo l’intervento di Mons. Lecce che ha poi evidenziato come oggi si viva una dissociazione tra la vita e la fede. Al contrario, le due cose vanno insieme, come ci ricorda la Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II, nella quale si evidenzia che le angosce e le speranze del mondo sono allo stesso modo le angosce e le speranze della chiesa. Questa prospettiva è particolarmente calzante in questo “Anno della fede” voluto da Papa Benedetto XVI per una “nuova evangelizzazione”, con l’auspicio che il dono della fede ricevuto possa essere assunto da ciascuno in prima persona e ritrasmesso in maniera viva e vitale.

Il presidente Formisano ha poi concluso la presentazione con un’acuta disanima: «I temi affrontati dal Festival sono di grande attualità e interesse per noi. La nostra è una banca che, grazie ad una gestione oculata e prudente e ad uno scrupoloso rispetto delle leggi, ha potuto affrontare la crisi economica mantenendo una posizione solida. Tuttavia abbiamo potuto vedere e comprendere dal di dentro le dinamiche della crisi attuale, legata anche ad una speculazione finanziaria che si è sempre più allontanata dall’economia reale e dalla vita reale. Questa deriva dell’economia è legata anche ad una “deriva etica”, nella quale abbiamo perso di vista il valore della persona, i valori di onestà, trasparenza, rispetto, lungimiranza, prudenza, spirito di sacrificio. A questi valori, invece, deve ispirarsi tutta la nostra società, il mondo del lavoro, la politica. La crisi economica, anzi, ci ha dimostrato come i criteri puramente quantitativi siano insufficienti non solo a garantire una vita buona, ma anche a garantire il successo delle imprese”.

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