giovedì, novembre 10, 2011
Quando la crisi economico-politica stressa la mente, anche una tassa patrimoniale è gratificante come il “pallone di una festa”

dello psicologo Gennaro Iasevoli

Enfatizzandosi in maniera esilarante e spassosa, in questi giorni parecchi concordano sulle colpe economico-politiche di altri e tanto più si convincono di essere psicologicamente migliori. Giustamente è un simpatico teatro, con molte caratteristiche a sfondo psicologico, che annovera anche protagonisti nuovi capaci di soddisfare le menti più disorientate in cerca di nuove emozioni. Una massa enorme enfatizza anche la speranza di un nuovo sicuro benessere, attraverso un semplice cambiamento dei responsabili di governo. I più timidi cercano una nuova mamma politica, si aggregano e si danno coraggio colpevolizzando gli avversari. In questo quadro di emozioni psicologiche la tassa sui patrimoni unisce, consente un obiettivo che non danneggia i poveri, anzi punisce i colpevoli immaginati negli incubi e rappresenta felicemente “il nuovo pallone della festa” per dare veramente un posto ai disoccupati senza limitarsi a finanziarie, partiti, vitalizi e privilegi: sarebbe bello se si realizzasse! Talvolta però quando una barca sta per affondare e i naufraghi invocano il soccorso qualche spettatore interessato strizza l’occhio alla merce trasportata da salvare! Diciamo allora che al momento tutti noi sentiamo aumentare le difficoltà economiche per la sopravvivenza e cominciamo a chiederci se i nostri sacrifici servano ad aiutare la barca dei disoccupati o soltanto e sempre gli attori dei “teatrini” della politica, i quali partecipano allegramente alle legislazioni e contemporaneamente maturano agilmente, da subito, anche quelle gigantesche pensioni vitalizie. Ora il pallone della festa rappresentato da una futura e non ben identificata tassa patrimoniale secca, sui capitali, non viene messa in diretta relazione ad un modo per aiutare i poveri o per dare il mangiare a tutti quegli extracomunitari ed italiani che avviliti dalla fame hanno imparato ad affollare le provvidenziali mense della Caritas, né per dare una speranza di lavoro ai disoccupati ingiustamente dimenticati, che anno dopo anno perdono le residue forze e speranze, e nemmeno per dare una sistemazione alle ragazze madri che non hanno una casa, o ancora per sbloccare gli aggiornamenti annuali delle pensioni degli impiegati, già falcidiate dall’inflazione, forse nemmeno per dare gratis gli asili nido comunali ai bambini!

Temo che la psicologia delle menti più fragili porti alla speranza del benessere saltando la conoscenza della tortuosità del percorso, mentre la mente degli investitori miri a ritrovare nuovi equilibri economico-commerciali per ristabilire ancora più agevolmente i ritmi di profitto. Cosicché potrebbe anche succedere che la patrimoniale non serva alla creazione di posti di lavoro né alla sistemazione di quei ragazzi che hanno smesso di cercarlo, e che i proprietari di appartamenti scarichino la nuova tassa sugli affitti degli inquilini e probabilmente questi ultimi, impossibilitati, chiedano un soccorso economico allo Stato spingendolo ad inventare altre tasse per la popolazione. Proprio questo circolo vizioso di fatti diventa molto sofisticato quando si impernia, attraverso l’effetto dei mezzi di comunicazione di massa, sulle emozioni psicologiche della giornate che accompagnano le prime fasi del cambiamento ed alla fine molte persone esultano e si enfatizzano in maniera esilarante e spassosa senza una precisa comprensione degli eventi.

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