I nuovi territori del cinema del reale, tra ricerca, trasversalità e sperimentazione, sono lo spazio d’indagine della 52esima edizione del Festival dei Popoli (Firenze, dal 12 al 19 novembre) che si spinge ai confini del documentario per esplorarne le contaminazioni con gli altri generi.
Volontariatoggi - I nuovi territori del cinema del reale, tra ricerca, trasversalità e sperimentazione, sono lo spazio d’indagine della 52esima edizione del Festival dei Popoli (Firenze, dal 12 al 19 novembre) che si spinge ai confini del documentario per esplorarne le contaminazioni con gli altri generi. L’idea è di pensare il festival come un laboratorio permanente, con un’attenzione particolare ai giovani autori e agli esempi più innovativi del panorama documentaristico mondiale. Come a dire che non esistono solo Cannes o Venezia. Sono queste le linee guida date al festival internazionale del film documentario dai neo direttori Maria Bonsanti e Alberto Lastrucci. A conferma di questa impostazione, la scelta di dedicare la retrospettiva a Isaki Lacuesta, giovane ma già affermato regista catalano, che ha al suo attivo 24 film (tra lunghi e corti) molto apprezzati nei maggiori festival internazionali.
FIRENZE. I nuovi territori del cinema del reale, tra ricerca, trasversalità e sperimentazione, sono lo spazio d’indagine della 52esima edizione del Festival dei Popoli (Firenze, dal 12 al 19 novembre) che si spinge ai confini del documentario per esplorarne le contaminazioni con gli altri generi. L’idea è di pensare il festival come un laboratorio permanente, con un’attenzione particolare ai giovani autori e agli esempi più innovativi del panorama documentaristico mondiale. Come a dire che non esistono solo Cannes o Venezia.
Sono queste le linee guida date al festival internazionale del film documentario dai neo direttori Maria Bonsanti e Alberto Lastrucci. A conferma di questa impostazione, la scelta di dedicare la retrospettiva a Isaki Lacuesta, giovane ma già affermato regista catalano, che ha al suo attivo 24 film (tra lunghi e corti) molto apprezzati nei maggiori festival internazionali.
“Si tratta della prima retrospettiva in Italia su questo autore -dicono gli organizzatori- che spazia tra fiction e documentario in un’inedita fusione tra generi e linguaggi del cinema. Tra le anteprime il regista catalano presenterà El cuaderno de Barro e Los pasos dobles. Tra i titoli da segnalare della retrospettiva la proiezione de La noche que no acaba, un omaggio alla star hollywoodiana Ava Gardner e al suo amore per la Spagna”.
I neo-direttori, insieme ai selezionatori del Festival dei Popoli -Carlo Chatrian, Giona A. Nazzaro, Daniele Dottorini, Vittorio Iervese, Claudia Maci e Sandra Binazzi- hanno visionato oltre 1.600 film iscritti. Il risultato è un programma molto variegato per stile, linguaggio, contenuti, nazionalità dei film e degli autori.
La struttura del Festival presenta la “Selezione Ufficiale” con i due concorsi internazionali: lungometraggi e cortometraggi. Fuori concorso verranno proposti alcuni focus su tematiche di particolare attualità ed eventi speciali. Riproposta la sezione Panorama, dedicata al documentario italiano. In questo senso, verrà riconfermata la partnership con gli Italian Doc Screenings, il più grande mercato italiano del cinema documentario.
FIRENZE. I nuovi territori del cinema del reale, tra ricerca, trasversalità e sperimentazione, sono lo spazio d’indagine della 52esima edizione del Festival dei Popoli (Firenze, dal 12 al 19 novembre) che si spinge ai confini del documentario per esplorarne le contaminazioni con gli altri generi. L’idea è di pensare il festival come un laboratorio permanente, con un’attenzione particolare ai giovani autori e agli esempi più innovativi del panorama documentaristico mondiale. Come a dire che non esistono solo Cannes o Venezia.
Sono queste le linee guida date al festival internazionale del film documentario dai neo direttori Maria Bonsanti e Alberto Lastrucci. A conferma di questa impostazione, la scelta di dedicare la retrospettiva a Isaki Lacuesta, giovane ma già affermato regista catalano, che ha al suo attivo 24 film (tra lunghi e corti) molto apprezzati nei maggiori festival internazionali.
“Si tratta della prima retrospettiva in Italia su questo autore -dicono gli organizzatori- che spazia tra fiction e documentario in un’inedita fusione tra generi e linguaggi del cinema. Tra le anteprime il regista catalano presenterà El cuaderno de Barro e Los pasos dobles. Tra i titoli da segnalare della retrospettiva la proiezione de La noche que no acaba, un omaggio alla star hollywoodiana Ava Gardner e al suo amore per la Spagna”.
I neo-direttori, insieme ai selezionatori del Festival dei Popoli -Carlo Chatrian, Giona A. Nazzaro, Daniele Dottorini, Vittorio Iervese, Claudia Maci e Sandra Binazzi- hanno visionato oltre 1.600 film iscritti. Il risultato è un programma molto variegato per stile, linguaggio, contenuti, nazionalità dei film e degli autori.
La struttura del Festival presenta la “Selezione Ufficiale” con i due concorsi internazionali: lungometraggi e cortometraggi. Fuori concorso verranno proposti alcuni focus su tematiche di particolare attualità ed eventi speciali. Riproposta la sezione Panorama, dedicata al documentario italiano. In questo senso, verrà riconfermata la partnership con gli Italian Doc Screenings, il più grande mercato italiano del cinema documentario.
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