“Dodicimila evasori totali sconosciuti al fisco e grandi evasori che hanno rubato una media di due milioni di euro a testa. Onore alla Guardia di Finanza che li ha scovati, ora tocca al governo semplificare il sistema fiscale, ridurre le tasse e, da subito, chiudere tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100 mila euro, per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse”.
di Mariangela Tessa
WSI - Cosí il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ieri presente alla cerimonia del 244mo anniversario della Guardia di Finanza, complice l’annuncio delle Fiamme Gialle di avere recuperato 2,3 miliardi da mille grandi evasori, ha preso la balla al balzo per lanciare due precisi messaggi. Il primo è che la vera colpa dell’evasione fiscale ricade su pochi grandi contribuenti. Il secondo è che bisogna condonare le cartelle di tutti quei cittadini che hanno un debito con il fisco per cifre inferiori ai 100 mila euro.
La possibilità di ‘chiudere da subito’ le cartelle sotto i 100.000 euro interessa- secondo gli ultimi dati disponibili dalla ex Equitalia e dalla Giustizia Tributaria – il 94% dei crediti fiscali, in pratica delle iscrizioni a ruolo delle cartelle esattoriali in lavorazione alla fine del 2016, e l’86,4% dei ricorsi incardinati nei vari gradi della giustizia tributaria alla fine del 2017.
Il progetto è definito ‘pace fiscale’ dal Contratto di governo che punta al ‘preventivo e definitivo smaltimento della mole di debiti iscritti a ruolo, datati e difficilmente riscuotibili per insolvenza dei contribuenti’.
L’operazione, che punta a liberare di molte pratiche la giustizia tributaria, rischia tuttavia di sovrapporsi con la ‘rottamazione delle cartelle’ che si è appena conclusa ma per la quale non è ancora stata versata al prima rata di luglio. La misura – è scritto espressamente nel Contratto di governo – non avrebbe una ‘finalità condonistica’, ma dovrebbe diventare ‘un efficace aiuto ai cittadini in difficoltà’.
Secondo le stime della Lega, ci sarebbero circa mille miliardi di cartelle esattoriali non riscosse, di queste il 50% sono ormai ritenute inesigibili, ma l’altra metà possono invece tradursi in entrate per lo Stato.
di Mariangela TessaWSI - Cosí il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ieri presente alla cerimonia del 244mo anniversario della Guardia di Finanza, complice l’annuncio delle Fiamme Gialle di avere recuperato 2,3 miliardi da mille grandi evasori, ha preso la balla al balzo per lanciare due precisi messaggi. Il primo è che la vera colpa dell’evasione fiscale ricade su pochi grandi contribuenti. Il secondo è che bisogna condonare le cartelle di tutti quei cittadini che hanno un debito con il fisco per cifre inferiori ai 100 mila euro.
La possibilità di ‘chiudere da subito’ le cartelle sotto i 100.000 euro interessa- secondo gli ultimi dati disponibili dalla ex Equitalia e dalla Giustizia Tributaria – il 94% dei crediti fiscali, in pratica delle iscrizioni a ruolo delle cartelle esattoriali in lavorazione alla fine del 2016, e l’86,4% dei ricorsi incardinati nei vari gradi della giustizia tributaria alla fine del 2017.
Il progetto è definito ‘pace fiscale’ dal Contratto di governo che punta al ‘preventivo e definitivo smaltimento della mole di debiti iscritti a ruolo, datati e difficilmente riscuotibili per insolvenza dei contribuenti’.
L’operazione, che punta a liberare di molte pratiche la giustizia tributaria, rischia tuttavia di sovrapporsi con la ‘rottamazione delle cartelle’ che si è appena conclusa ma per la quale non è ancora stata versata al prima rata di luglio. La misura – è scritto espressamente nel Contratto di governo – non avrebbe una ‘finalità condonistica’, ma dovrebbe diventare ‘un efficace aiuto ai cittadini in difficoltà’.
Secondo le stime della Lega, ci sarebbero circa mille miliardi di cartelle esattoriali non riscosse, di queste il 50% sono ormai ritenute inesigibili, ma l’altra metà possono invece tradursi in entrate per lo Stato.
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