lunedì, marzo 19, 2018
Un appello in favore di tutti i sacerdoti che esercitano il proprio ministero nella povertà, che spesso non hanno di che vivere e che condividono quel poco che hanno con i propri fedeli.

Anche quest’anno Aiuto alla Chiesa che Soffre lancia la sua annuale campagna di Intenzioni di Sante Messe a sostegno dei sacerdoti che operano nei Paesi poveri. Paesi come il Venezuela, da dove monsignor Raúl Biord Castillo, vescovo di La Guaira, scrive un’accorata lettera ai benefattori di ACS. Il presule nota come questo particolare dono ai ministri di Dio assuma una particolare importanza «in questo tempo che ci sta conducendo alla Pasqua». «Il nostro primo dovere – aggiunge - è accompagnare il popolo che soffre: non possiamo abbandonarlo e per evitare che ciò accada bisogna sostenere i sacerdoti nel loro servizio pastorale».

Quella delle intenzioni di Sante Messe è una parte estremamente importante del sostegno di ACS alla Chiesa sofferente e vittima di persecuzioni. Lo scorso anno la Fondazione ha infatti potuto sostenere ben 40.383 sacerdoti nel mondo che hanno celebrato 1.504.105 Sante Messe secondo le intenzioni dei benefattori ACS, ovvero una ogni 21 secondi.

Richiedendo la celebrazione di Sante Messe secondo le proprie intenzioni da parte dei sacerdoti della Chiesa che soffre, i benefattori italiani potranno far celebrare Messe per i propri cari e al tempo stesso sostenere non soltanto i sacerdoti ma le loro intere comunità.

Un aiuto vitale per tanti ministri di Dio che in molte diocesi nel mondo non hanno alcun altra forma di sostentamento. «È essenziale aiutare i Sacerdoti, anche per evitare che, loro malgrado, debbano lavorare per sostentarsi, sottraendo tempo prezioso alla pastorale, o che siano costretti a emigrare in altri Paesi», continua monsignor Biord Castillo soffermandosi sulla difficile situazione del proprio Paese. «Qui in Venezuela ad esempio dove la fame e la povertà mietono tante vittime innocenti, la Chiesa è forse l’unica istituzione che rimane credibile per la sua presenza tra la gente. Nelle parrocchie ci sforziamo di offrire a migliaia di venezuelani, un “piatto di minestra solidale” o qualcosa in più».

Il presule poi non dimentica anche quei Paesi in cui i cristiani soffrono a causa della persecuzione. «In questi luoghi la semplice presenza dei sacerdoti, «simbolo della Chiesa, li rende uno dei principali obiettivi dei fondamentalisti».





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