Ieri pomeriggio un aereo militare statunitense F/A-18E Super Hornet ha abbattuto un JET siriano Su-22 che operava in provincia di Raqqa contro le forze dell'ISIS. Il pilota è stato recuperato e messo in salvo dalle forze speciali siriane Tiger Force.
Nei
pressi dell'attacco erano presenti anche aerei russi.
Dal comunicato del Comando della Coalizione Usa si legge che l'aereo
siriano è stato colpito “perché attaccava forze alleate”.
In realtà le forze siriane cercavano di far cessare l'avanzata di SDF che sta agendo a nord della Siria non solo contro ISIS ma per ritagliarsi uno spazio sul territorio che non sarà più restituito al governo legittimo siriano.
Le forze siriane in questi giorni stanno cercando di impedire la sottrazione di ulteriore territorio siriano nelle zone ad ovest dell'Eufrate da parte degli USA per mezzo delle milizie filo-americane Democratic Syrian Force (SDF). Le forze SDF sono state costituite, addestrate ed armate dagli stessi americani per giustificare la loro presenza in Siria con la scusa di combattere l'ISIS. Gli USA tramite l'SDF vogliono occupare le località ad ovest dell'Eufrate notoriamente ricche di giacimenti di gas e petrolio, dai loro protetti (Democratic Syrian Force) a discapito del governo legittimo.
Se ciò accadesse si verrebbe a creare una situazione 'di fatto' che sarebbe l'anticamera della partizione della Siria; è chiaro che l'intenzione è anche quella di impadronirsi del territorio siriano che costeggia l'IRAQ per impedire le comunicazioni via terra con l'IRAN. Da non trascurare infine che sottrarre i giacimenti di gas e petrolio metterebbe una dura ipoteca alla ricostruzione della Siria privandola di una preziosa fonte di reddito.
Le circostanze dell'aggressione sono da chiarire, ma la giustificazione fornita dalla 'Combineid Joined Task Force' è palesemente falsa: il comunicato del Pentagono riferisce infatti che la località dove è avvenuto l’abbattimento è Ja’din (vicino Tabqa). Tuttavia la località di Ja’din era stata liberata dalle forze speciali siriane 'Tiger' appena ieri mattina. Ciò vuol dire che la suddetta località era già sotto il controllo dell'esercito siriano.
In realtà il motivo di contrasto è la pretesa di SDF di avanzare in quella zona e controllare il nodo stradale di RESAFA, prima dell esercito siriano. Infatti chi controlla quella posizione, oltre alle ragioni dette dianzi, può praticamente bloccare ogni altro schieramento ed avanzare in Deir Ezzor dove un contingente dell'esercito siriano e i civili da anni resistono all'assedio di ISIS .
E' chiaro che SDF semplicemente voleva occupare l'area prima dell'esercito siriano e c'erano scontri perchè la chiave è appunto la regione di confine con l'Iraq. Se Siria e alleati regionali prendono Deir Ezzor, Usa, israele e Arabia saudita, perdono il motivo per cui la guerra è cominciata.
Sempre ieri, l’Iran ha lanciato missili balistici “terra – terra” missili a medio raggio su obiettivi takfiri in provincia di Deir Ezzor ( Reuters ) I missili “sono stati lanciati dalle basi della Guardia Repubblicana (IRGC) nelle province di Kermanshah e del Kurdistan iraniano. Il lancio missilistico è stato giustificato come risposta agli attentati compiuti da ISIS in Iran.
Da parte russa, come risposta all'abbattimento dell'areo siriano ha annunciato la cessazione della collaborazione con gli Stati Uniti nel quadro del memorandum sulla prevenzione degli incidenti nei cieli sopra la Siria. Quindi la tensione sale e l’Iran lancia un avvertimento..
In realtà le forze siriane cercavano di far cessare l'avanzata di SDF che sta agendo a nord della Siria non solo contro ISIS ma per ritagliarsi uno spazio sul territorio che non sarà più restituito al governo legittimo siriano.
Le forze siriane in questi giorni stanno cercando di impedire la sottrazione di ulteriore territorio siriano nelle zone ad ovest dell'Eufrate da parte degli USA per mezzo delle milizie filo-americane Democratic Syrian Force (SDF). Le forze SDF sono state costituite, addestrate ed armate dagli stessi americani per giustificare la loro presenza in Siria con la scusa di combattere l'ISIS. Gli USA tramite l'SDF vogliono occupare le località ad ovest dell'Eufrate notoriamente ricche di giacimenti di gas e petrolio, dai loro protetti (Democratic Syrian Force) a discapito del governo legittimo.
Se ciò accadesse si verrebbe a creare una situazione 'di fatto' che sarebbe l'anticamera della partizione della Siria; è chiaro che l'intenzione è anche quella di impadronirsi del territorio siriano che costeggia l'IRAQ per impedire le comunicazioni via terra con l'IRAN. Da non trascurare infine che sottrarre i giacimenti di gas e petrolio metterebbe una dura ipoteca alla ricostruzione della Siria privandola di una preziosa fonte di reddito.
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| il comunicato delle forse della coalizione USA |
Le circostanze dell'aggressione sono da chiarire, ma la giustificazione fornita dalla 'Combineid Joined Task Force' è palesemente falsa: il comunicato del Pentagono riferisce infatti che la località dove è avvenuto l’abbattimento è Ja’din (vicino Tabqa). Tuttavia la località di Ja’din era stata liberata dalle forze speciali siriane 'Tiger' appena ieri mattina. Ciò vuol dire che la suddetta località era già sotto il controllo dell'esercito siriano.
In realtà il motivo di contrasto è la pretesa di SDF di avanzare in quella zona e controllare il nodo stradale di RESAFA, prima dell esercito siriano. Infatti chi controlla quella posizione, oltre alle ragioni dette dianzi, può praticamente bloccare ogni altro schieramento ed avanzare in Deir Ezzor dove un contingente dell'esercito siriano e i civili da anni resistono all'assedio di ISIS .
E' chiaro che SDF semplicemente voleva occupare l'area prima dell'esercito siriano e c'erano scontri perchè la chiave è appunto la regione di confine con l'Iraq. Se Siria e alleati regionali prendono Deir Ezzor, Usa, israele e Arabia saudita, perdono il motivo per cui la guerra è cominciata.
Sempre ieri, l’Iran ha lanciato missili balistici “terra – terra” missili a medio raggio su obiettivi takfiri in provincia di Deir Ezzor ( Reuters ) I missili “sono stati lanciati dalle basi della Guardia Repubblicana (IRGC) nelle province di Kermanshah e del Kurdistan iraniano. Il lancio missilistico è stato giustificato come risposta agli attentati compiuti da ISIS in Iran.
Da parte russa, come risposta all'abbattimento dell'areo siriano ha annunciato la cessazione della collaborazione con gli Stati Uniti nel quadro del memorandum sulla prevenzione degli incidenti nei cieli sopra la Siria. Quindi la tensione sale e l’Iran lancia un avvertimento..
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