Alberto Stasi chiede la revoca della sentenza di condanna definitiva a 16 anni di carcere
La sentenza a 16 anni di carcere fu pronunciata dalla Suprema Corte il 12 dicembre 2015 per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Alberto Stasi e il professor Angelo Giardanno hanno depositato un ricorso straordinario in Cassazione attraverso cui chiedono la revoca della sentenza di condanna definitiva a 16 anni di carcere pronunciata dalla Suprema .
Nell'istanza, firmata dallo stesso Stasi, lunga una quarantina di pagine, si fa riferimento a un "errore di fatto" che sarebbe stato commesso dai giudici. Nella fattispecie i giudici avrebbero dovuto riascoltare i testimoni assunti come fonti di prova nel primo grado chiuso con la sua assoluzione. Non averlo fatto, secondo Stasi, avrebbe portato a una sentenza "frutto di un processo non equo".
I firmatari dell'istanza, si richiamano all'articolo 625 bis del codice di procedura penale, chiedendo la revoca della sentenza. In caso di accoglimento dell'istanza, potrebbe scattare la sospensione degli "effetti del provvedimento" col ritorno alla liberta' del condannato, fino al giorno della nuova eventuale sentenza definitiva.
La prima sezione della Cassazione ha fissato l'udienza per discutere del ricorso straordinario il 27 giugno prossimo.
La sentenza a 16 anni di carcere fu pronunciata dalla Suprema Corte il 12 dicembre 2015 per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Alberto Stasi e il professor Angelo Giardanno hanno depositato un ricorso straordinario in Cassazione attraverso cui chiedono la revoca della sentenza di condanna definitiva a 16 anni di carcere pronunciata dalla Suprema .
Nell'istanza, firmata dallo stesso Stasi, lunga una quarantina di pagine, si fa riferimento a un "errore di fatto" che sarebbe stato commesso dai giudici. Nella fattispecie i giudici avrebbero dovuto riascoltare i testimoni assunti come fonti di prova nel primo grado chiuso con la sua assoluzione. Non averlo fatto, secondo Stasi, avrebbe portato a una sentenza "frutto di un processo non equo".
I firmatari dell'istanza, si richiamano all'articolo 625 bis del codice di procedura penale, chiedendo la revoca della sentenza. In caso di accoglimento dell'istanza, potrebbe scattare la sospensione degli "effetti del provvedimento" col ritorno alla liberta' del condannato, fino al giorno della nuova eventuale sentenza definitiva.
La prima sezione della Cassazione ha fissato l'udienza per discutere del ricorso straordinario il 27 giugno prossimo.
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