domenica, maggio 07, 2017
Durante l’omelia per il miracolo di San Gennaro nella Basilica di Santa Chiara, il Porporato accende i riflettori sull'incertezza del futuro per i giovani, per i quali "non dobbiamo sorprenderci se si disgregano le famiglie o se nascono baby gang e baby boss".

di Dario Cataldo

"Quanti figli di mamma alla ricerca di un domani. Quanti giovani in attesa di un lavoro. Un vero dramma". Con queste parole l'arcivescovo di Napoli, card. Crescenzio Sepe, sintetizza una grave questione specie al meridione. Con tassi di disoccupazione elevati, i giovani hanno poche prospettive verso il mercato del lavoro. "Le statistiche sui giovani disoccupati sono impressionanti e interpellano la coscienza di tutti" esorta il Cardinale.

Rincara la dose quando aggiunge: "É delitto grave lasciare che si inaridisca un’intera generazione di giovani senza lavoro o consentire che offerte di lavoro e proposte di arruolamento vengano dalla malavita. É delitto grave - continua Sepe - farli studiare, specializzare, farli dottori di ricerca se poi non si offrono loro sbocchi occupazionali e professionali e li si tiene in parcheggio".

Infine, un messaggio chiaro che mischia amarezza e senso di responsabilità per la classe dirigente: "Si sta distruggendo un patrimonio, qual è quello dei giovani, che è patrimonio dell’umanità, è il futuro della famiglia umana. Chi restituisce loro la giovinezza perduta?"


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