martedì, aprile 04, 2017
Dopo più di un anno, i nuclei finora ospitati hanno trovato altre sistemazioni: tredici nuovi profughi vengono accolti, tra loro una donna che era stata rapita dall’Isis e che ha appena dato alla luce una bambina.

di Andrea Tornielli

Vatican Insider - Cambio della guardia nei tre appartamenti del Vaticano che ospitano, da più di un anno, nuclei familiari di rifugiati siriani, arrivati in Italia grazie ai corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dalla Tavola Valdese. Un’iniziativa che risponde all’appello rivolto dal Papa nel settembre del 2015, con l’invito ad accogliere una famiglia in ogni parrocchia, comunità religiosa, monastero e santuario.

Lo comunica in una nota diffusa la mattina di lunedì 3 aprile 2017 il vescovo Elemosiniere Konrad Krajewski. «Ad oggi, attraverso i corridoi umanitari, sono stati accolti a Roma 70 nuclei familiari per un totale di 145 persone. Oltre ad assicurare un’adeguata accoglienza presso parrocchie, comunità e associazioni, i volontari accompagnano le famiglie siriane verso la loro piena integrazione, cominciando dall’apprendimento della lingua italiana».

Negli ultimi mesi informa monsignor Krajewski, «le prime famiglie ospitate, essendo state aiutate a trovare i mezzi per essere indipendenti, hanno lasciato questi apparta-menti ad altre tre: due famiglie di religione cristiana e una musulmana, per un totale di tredici persone».

Due delle famiglie ospitate, «che in Siria hanno subito rapimenti e altre discriminazioni a causa della religione cristiana, sono arrivate nel mese di marzo in Italia: il primo nucleo è composto da una mamma con due figli adolescenti, con la nonna, una zia e un’altra donna siriana che vive con loro, mentre la seconda famiglia è una giovane coppia, alla quale è nata due settimane fa la prima figlia, di nome Stella, proprio nell’appartamento che li ospita. La mamma era stata rapita per vari mesi dall’Isis, ora in Italia ha ritrovato la serenità».

La terza famiglia ospitata, è la prima ad essere arrivata in Italia nel febbraio 2016, più di un anno fa. «È composta dai due genitori con due figli, dei quali la prima è malata ma ora è avviata - continua la nota dell’Elemosiniere - verso un felice percorso di integrazione. I bambini frequentano regolarmente le scuole elementari, la mamma è iscritta al Corso di Laurea per Mediatori interculturali e, pochi giorni fa, ha iniziato un tirocinio per l’inserimento lavorativo».

Oltre a questa ospitalità, la Santa Sede sostiene economicamente anche le 21 persone che sono giunte in Italia con Papa Francesco da Lesbo, ospitate in alcune case di privati e di religiosi.


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