Continua ad oltranza la trattativa per salvare la compagnia di bandiera e nella notte arriva un pre-accordo che dovrà essere poi sottoposto al referendum tra i lavoratori
WSI - Iniziano a dipanarsi i dissapori e i contrasti in merito al caso Alitalia. Nella notte l’azienda e i sindacati hanno trovato un pre-accordo che dovrà essere sottoposto al referendum dei lavoratori.
In esso si prevede la riduzione degli esuberi dai 2037 previsti inizialmente a 1700, di questi tra i dipendenti a tempo determinato si va dai 1.338 richiesti a 980, mentre non verranno rinnovati quasi 600 contratti a tempo determinato e usciranno 140 unità dalle sedi estere.
Il taglio al costo del lavoro calerà nettamente dal 30 all’8%. Il verbale verrà firmato dopo il referendum tra i lavoratori e in esso si prevede che il taglio degli esuberi avverrà attraverso: il superamento del progetto di esternalizzazione nelle aree di manutenzione e altre aree, il ricorso alla cigs entro maggio 2017 per due anni l’attivazione di riqualificazione e formazione; misure di incentivazione all’esodo miglioramento della produttività ed efficienza con rinvio in azienda entro maggio 2017 per la definizione.
Per il personale navigante si prevedono scatti di anzianità triennali con primo scatto nel 2020, un tetto all’incremento retributivo in caso di promozione pari al 25%, per i neo assunti l’applicazione del contratto Cityliner, il taglio dei riposi annuali da 120 a 108, esodi incentivati dei piloti e assistenti di volo, prosecuzione della solidarietà fino alla scadenza prevista per legge, 24 settembre 2018.
Si dice soddisfatto il ministro dei trasporti Graziano Delrio. “Siamo soddisfatti del lavoro ottenuto: gli esuberi sono calati molto, anche perché sono stati ottenuti anche maggiori investimenti nel piano industriale, con più aeromobili e la manutenzione rimasta dentro l’azienda, e crediamo di aver ridotto al minimo i tagli salariali”.
Soddisfazione anche da parte dei sindacati, in primis la leader della Cgil Susanna Camusso. “Abbiamo definito un verbale del confronto che si è svolto in questo periodo, che sottoporremo a referendum vincolante la prossima settimana (…) le ragioni del lungo confronto sono la situazione molto critica dell’azienda e le ragioni che ci hanno spinto a continuare, il fatto che bisogna provare a salvarla”.
WSI - Iniziano a dipanarsi i dissapori e i contrasti in merito al caso Alitalia. Nella notte l’azienda e i sindacati hanno trovato un pre-accordo che dovrà essere sottoposto al referendum dei lavoratori.
In esso si prevede la riduzione degli esuberi dai 2037 previsti inizialmente a 1700, di questi tra i dipendenti a tempo determinato si va dai 1.338 richiesti a 980, mentre non verranno rinnovati quasi 600 contratti a tempo determinato e usciranno 140 unità dalle sedi estere.Il taglio al costo del lavoro calerà nettamente dal 30 all’8%. Il verbale verrà firmato dopo il referendum tra i lavoratori e in esso si prevede che il taglio degli esuberi avverrà attraverso: il superamento del progetto di esternalizzazione nelle aree di manutenzione e altre aree, il ricorso alla cigs entro maggio 2017 per due anni l’attivazione di riqualificazione e formazione; misure di incentivazione all’esodo miglioramento della produttività ed efficienza con rinvio in azienda entro maggio 2017 per la definizione.
Per il personale navigante si prevedono scatti di anzianità triennali con primo scatto nel 2020, un tetto all’incremento retributivo in caso di promozione pari al 25%, per i neo assunti l’applicazione del contratto Cityliner, il taglio dei riposi annuali da 120 a 108, esodi incentivati dei piloti e assistenti di volo, prosecuzione della solidarietà fino alla scadenza prevista per legge, 24 settembre 2018.
Si dice soddisfatto il ministro dei trasporti Graziano Delrio. “Siamo soddisfatti del lavoro ottenuto: gli esuberi sono calati molto, anche perché sono stati ottenuti anche maggiori investimenti nel piano industriale, con più aeromobili e la manutenzione rimasta dentro l’azienda, e crediamo di aver ridotto al minimo i tagli salariali”.
Soddisfazione anche da parte dei sindacati, in primis la leader della Cgil Susanna Camusso. “Abbiamo definito un verbale del confronto che si è svolto in questo periodo, che sottoporremo a referendum vincolante la prossima settimana (…) le ragioni del lungo confronto sono la situazione molto critica dell’azienda e le ragioni che ci hanno spinto a continuare, il fatto che bisogna provare a salvarla”.
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