martedì, novembre 15, 2016
Obama prova a rassicurare alleati. Minacciate certezze sull'America e il suo ruolo nel mondo. Si rischia proliferazione nucleare in Medioriente e Asia. 

WSI - L’elezione di Donald Trump indebolisce l’alleanza atlantica della NATO e rafforza i legami tra Stati Uniti e Russia. Ma il presidente uscente Barack Obama ha voluto rassicurare i paesi membri dell’organizzazione, dicendo che la risolutezza e l’efficacia della NATO non verranno intaccate dal nuovo commander in chief americano. Il futuro dell’alleanza più duratura e solida al mondo è improvvisamente messa in dubbio da un presidente americano che ritiene che l’accordo debba essere rinegoziato. Le sue posizioni non sono ancora del tutto chiare, tuttavia, e sebbene il leader Repubblicano eletto contropronostico la settimana scorsa non abbia alcuna esperienza politica alle spalle, sta cercando di circondarsi dai giusti consiglieri.

Di Trump preoccupano anche le posizioni vicine alla Russia. Il presidente russo Vladimir Putin ha telefonato al nuovo leader statunitense per sottolineare come tra Mosca e Washington i rapporti saranno di, all’insegna del dialogo e della cordialità. L’indebolimento eventuale della NATO esporrebbe i paesi dell’Est europeo ai possibili attacchi del Cremlino. Incoraggerebbe inoltre l’espansione cinese nel Mar cinese meridionale. Giappone e Corea del Sud potrebbero essere a quel punto tentate dal ricorrere anche loro agli armamenti nucleari.

Va ricordato che se c’è una cosa che Putin teme più di ogni altra in campo di politica estera sono le mire espansionistiche della NATO nella “area di controllo” della Russia, quella indicativamente circoscritta dai paesi che facevano parte dell’Unione Sovietica. Trump ha fatto sapere che non interverrà nell’area del Baltico e in Ucraina dell’Est e che vuole rivedere le alleanze degli Stati Uniti nel mondo.

La vittoria di Trump minaccia non solo la NATO ma tutte le certezze sull’America e il suo ruolo nel mondo, dal punto di vista commerciale e geopolitico. Trump ha già annunciato che rimetterà in discussione l’accordo con l’Iran sul programma nucleare, una decisione che rischia di scatenare una proliferazione nucleare nella polveriera mediorientale.


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