Emergono nuovi dettagli sulla vita dell'attentatore di Chelsea. Sul diario personale apprezzamenti a Bin Laden. Tanti viaggi in Afghanistan e Pakistan. Il padre, 2 anni fa, lo denunciò alla polizia. Al momento, però, non ci sono legami certi tra l'uomo ed il terrorismo jihadista.
Ahmad Khan Rahami, il giovane americano di origini afghane accusato delle bombe di New York e del New Jersey, è formalmente accusato di tentato omicidio e di aver usato armi di distruzioni di massa e bombe in luoghi pubblici. La vita privata viene passata ai raggi x da parte degli inquirenti, con dettagli che gettano nuove luci sulla personalità e le relazioni del 28enne, in particolare negli ultimi 4 anni.
Il diario ritrovato mostra apprezzamenti verso Osama Bin Laden, Anwar al-Awlaki (imam americano-yemenita) e Nidal Hasan (medico militare suicida a Fort Hood, Texas), fino al desiderio del martirio. Alcuni documenti mostrano l'acquisto di componenti per gli esplosivi (acido citrico, cuscinetti a sfere e accenditori elettronici) effettuati su eBay, facendoli recapitare al fast food di famiglia.
Il New York Times, citando fonti della polizia, rivela forse il dettaglio più inquietante: lo stesso padre, appena 2 anni fa, aveva provveduto a denunciarlo alla polizia come possibile terrorista. Allora, il ragazzo era stato arrestato per una lite in famiglia ed accusato di avere accoltellato il fratello. I funzionari aprirono una semplice procedura di "accertamento", il grado più basso tra i vari livelli di indagine, e interrogarono il padre di Rahami, che però ritrattò la dichiarazione fatta alla polizia.
Come ha spiegato il governatore Cuoco, nonostante i numerosi viaggi in Afghanistan e Pakistan, dove si trovava sua moglie, non è ancora possibile stabilire eventuali legami con Isis o talebani, né esistono indicazioni sulla presenza di una cellula terroristica operativa in città o nell'area.
Sebbene Rahami abbia addirittura vissuto in Pakistan per quasi un anno, tra il 2013 e il 2014, dove aveva cercato di ottenere il visto per la moglie incinta, l'Fbi ha chiarito, infatti, che al ritorno di ogni viaggio è stato regolarmente interrogato, senza mai accendere allarmi riguardo ad una sua possibile radicalizzazione.
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Il New York Times, citando fonti della polizia, rivela forse il dettaglio più inquietante: lo stesso padre, appena 2 anni fa, aveva provveduto a denunciarlo alla polizia come possibile terrorista. Allora, il ragazzo era stato arrestato per una lite in famiglia ed accusato di avere accoltellato il fratello. I funzionari aprirono una semplice procedura di "accertamento", il grado più basso tra i vari livelli di indagine, e interrogarono il padre di Rahami, che però ritrattò la dichiarazione fatta alla polizia.
Come ha spiegato il governatore Cuoco, nonostante i numerosi viaggi in Afghanistan e Pakistan, dove si trovava sua moglie, non è ancora possibile stabilire eventuali legami con Isis o talebani, né esistono indicazioni sulla presenza di una cellula terroristica operativa in città o nell'area.
Sebbene Rahami abbia addirittura vissuto in Pakistan per quasi un anno, tra il 2013 e il 2014, dove aveva cercato di ottenere il visto per la moglie incinta, l'Fbi ha chiarito, infatti, che al ritorno di ogni viaggio è stato regolarmente interrogato, senza mai accendere allarmi riguardo ad una sua possibile radicalizzazione.
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