venerdì, settembre 16, 2016
Fede e ragione si intrecciano e si completano nell'antologia di brani scelti dai Pensieri e da altri scritti dell'Intellettuale francese, edita dalle Paoline. Il percorso prospettato è affascinante ma soprattutto accessibile a tutti. 

Recensione di Dario Cataldo

Come ogni degno studioso dei secoli precedenti, anche Pascal era un "tuttologo", nel senso buono del ternine. Filosofo, matematico, fisico, teologo e chi più ne ha più ne metta. Ciò che però lo rende unico nel suo genere è l'anelito all'invisibile, nonostante la scienza a sua disposizione. In "Dio degli Uomini. Brani scelti dai Pensieri e da altri scritti", il Francese accetta tutti i suoi limiti e apre la porta del cuore, l'unica capace di toccere corde altrimenti inavvicinabili. "Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce". Citazione emblematica dell'impalcatura filosofica di Pascal, racchiude in se una verità che invita alla riflessione. L'invito è rivolto a tutti perché tutti siamo capaci di provare sentimenti dal profondo del nostro cuore, spesso talmente forti da non poterli comprendere.

In questa frase apparentemente si contrappongono due elementi essenziali, cuore e ragione. In realtà però l'Intellettuale originario di Clermont Ferrand, vuole avvicinarsi al Sacro, sia con l'emotività del cuore che con la deduzione della ragione. Nella vita di tutti i giorni, è sempre molto difficile prendere una decisione su quale delle due componenti seguire. Entrabe insite nell'uomo, convivono e spesso si scontrano senza trovare una via d'uscita.

Nella raccolta antologica edita dalle Paoline, il Filosofo indaga sui temi più ignoti del rapporto tra Dio e gli uomini, percorrendo i sentieri di una dicotomia che in realtà si svela come falsa e fuorviante.

A tale consapevolezza egli arriva attraverso il discernimento e la conversione, che con umiltà gli permette di arricchire lo spirito e conoscere la "vera fede". Nel raccoglimento e nel silenzio del cuore, Pascal vede la luce, e la proietta verso la razionalità della quotidianità, trasformando una vita comune in straordinaria.

L'alta consederazione che il Francese ha dell'individuo in quanto creatura fatta a immagine e somiglianza di Dio, si racchiude in un brano tratto dai Pensieri: "L'uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura, ma è una canna pensante. Non c'è bisogno che l'universo intero si armi per schiacciarlo: un vapore, una goccia d'acqua basta a ucciderlo. Ma anche quando l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe ancora più nobile di chi lo ucide, perché sa di morire e conosce la superiorità che l'universo ha su di lui. L'universo, al contrario, non ne sa nulla".

Il Teologo transalpino prende dunque il lettore e lo mette dinanzi ad un dato inoppugnabile; Con la forza del pensiero, della mente e del sentimento, possiamo arrivare alla consapevolezza di essere figli di Dio grazie al sacrificio di colui che è morto in croce per l'umanità. Fede e ragione sono per tale motivo due risvolti della medesima medaglia: l'uomo.

SCHEDA DEL LIBRO

Titolo: Dio degli uomini. Brani scelti dai Pensieri e da altri scritti

Autore: a cura di Giuliano Vigini

Collano: Tascabili Paoline

Editore: Paoline

Argomento: Spiritualità

Anno di pubblicazione: 2016

ISBN: 9788831547864

Pagine: 136

Prezzo di copertina: €9,35 (acquista on line)


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