giovedì, agosto 25, 2016
Le squadre dei soccorsi continuano a lavorare senza sosta nelle zone del centro Italia colpite dal sisma di ieri notte.

Radio Vaticana - Finora sono 215 le persone estratte vive dalle macerie, mentre il bilancio provvisorio delle vittime è salito a 250 morti e 365 feriti. In particolare si contano 204 vittime nel reatino – 193 solo ad Amatrice - e 46 nel versante ascolano. E proseguono anche le scosse di assestamento. La più forte, di magnitudo 4.3, è stata avvertita alle 14.40 ad Amatrice, dove sono avvenuti nuovi crolli in edifici già danneggiati. Il servizio di Marco Guerra: ascolta

Si teme che il terremoto di ieri nel Lazio e nelle Marche potrebbe avere, in termini di vittime, "dimensioni peggiori di quello dell'Aquila". Le parole di Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, fanno prevedere un bilancio di morti destinato ad aumentare. Nel capoluogo abruzzese, infatti, il 6 aprile del 2009 morirono 309 persone. Notizie meno drammatiche del previsto arrivano però dall’Hotel Roma di Amatrice, dove i dispersi sono passati da 32 persone a 6 che probabilmente sono sotto le macerie. Almeno 20 ospiti della struttura sono fuggiti prima del crollo. Ma il computo totale dei dispersi resta ancora incerto per la presenza di tanti turisti nelle zone colpite. Gli sfollati sono circa 2500, a centinaia hanno trovato accoglienza nelle tendopoli che continuano ad essere allestite.

Nelle Marche, il paese più colpito resta Pescara del Tronto da dove arriva la drammatica testimonianza raccolta dal nostro inviato Alessandro Guarasci:

D. – Hai perso qualche amico?

R. – Io si, qualcuno è morto, ma sinceramente per adesso ho pensato più a casa mia. Poi spero che nei prossimi giorni, nell’avvenire, potrò avere notizie migliori…spero buone. Quelle che ho avute fino ad ora sono quasi tutte brutte…pessime!

Intanto la procura di Rieti ha aperto un fascicolo per l'ipotesi di reato di "disastro colposo". L’inchiesta farà luce anche su quelli che sono già diventati simboli di questo sisma: la scuola di Amatrice e il campanile di Accumoli, crollati dopo recenti ristrutturazioni. Danni si registrano in molti paesi delle due province coinvolte, come Acquasanta, in provincia di Ascoli Piceno, ascoltiamo il sindaco Sante Stangoni:

"Fortunatamente non abbiamo morti, però abbiamo avuto crolli, tante case sono inagibili, la sede comunale ha il secondo piano che è completamente lesionato, la scuola elementare con le classi non idonee, le chiese lesionate e poi c’erano dei paesi isolati a causa delle frane sismo-indotte".


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