Il riferimento è al fondamentalismo linguistico e non armato, che coinvolge anche il cristianesimo, quando si parla a sproposito e per ferire.
Un volo di ritorno da Cracovia ricco di spunti quello che Papa Francesco ha intrapreso terminata la Gmg 2016. Dopo il doveroso saluto a Padre Federico Lombardi, che ha terminato il suo mandato a capo della Sala Stampa Vaticana, il Pontefice si concede alle rituali domande dei giornalisti. Ciò che emerge è il rifiuto di identificare tutto l'islam con il terrorismo.
Dichiara il Santo Padre: "Se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di violenza cattolica? Gli islamici non sono tutti violenti. E’ come una macedonia, ci sono i violenti nelle religioni. Una cosa è vera - continua Bergoglio - in quasi tutte le religioni c’è sempre un piccolo gruppetto fondamentalista. Anche noi ne abbiamo. E quando il fondamentalismo arriva a uccidere - si può uccidere con la lingua, lo dice l’apostolo Giacomo, non io, e si può uccidere con il coltello - non è giusto identificare l’islam con la violenza".
A dispetto di un notevole seguito che coinvolge il popolo cristiano, sono gli addetti ai lavori a nutrire riserve sulle prese - o non prese - di posizione sul Vescovo di Roma, accusato di essere troppo permissivo e poco ortodosso.
In realtà, sottolinea il Primate d'Italia: "Il terrorismo è dappertutto, si pensi al terrorismo tribale di alcuni paesi africani. Il terrorismo cresce quando non c’è un’altra opzione. Ora dico qualcosa che può essere pericoloso. Ma quando si mette al centro dell’economia mondiale il dio denaro e non l’uomo e la donna, questo è già un primo terrorismo. Hai cacciato via la meraviglia del creato e hai messo al centro il denaro. Questo è un primo terrorismo di base. Pensiamoci".
Il discorso che ribadisce il primo Papa latinoamericano è di più ampio respiro, coinvolge gli interessi economici che prevaricano quelli di fede. Tutto gira intorno al mercato. Per gli interessi si giustifica tutto, anche gli abomini contro gli esseri umani. Questo il motivo per cui i leader politici apparentemente contrari a situazioni limite, fanno affari sottobanco con il potere mediorientale.
In ogni caso, conclude il Successore di Pietro: "E’ vero, sempre si deve evitare il male ai cattolici".
di Dario Cataldo
Dichiara il Santo Padre: "Se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di violenza cattolica? Gli islamici non sono tutti violenti. E’ come una macedonia, ci sono i violenti nelle religioni. Una cosa è vera - continua Bergoglio - in quasi tutte le religioni c’è sempre un piccolo gruppetto fondamentalista. Anche noi ne abbiamo. E quando il fondamentalismo arriva a uccidere - si può uccidere con la lingua, lo dice l’apostolo Giacomo, non io, e si può uccidere con il coltello - non è giusto identificare l’islam con la violenza".
A dispetto di un notevole seguito che coinvolge il popolo cristiano, sono gli addetti ai lavori a nutrire riserve sulle prese - o non prese - di posizione sul Vescovo di Roma, accusato di essere troppo permissivo e poco ortodosso.
In realtà, sottolinea il Primate d'Italia: "Il terrorismo è dappertutto, si pensi al terrorismo tribale di alcuni paesi africani. Il terrorismo cresce quando non c’è un’altra opzione. Ora dico qualcosa che può essere pericoloso. Ma quando si mette al centro dell’economia mondiale il dio denaro e non l’uomo e la donna, questo è già un primo terrorismo. Hai cacciato via la meraviglia del creato e hai messo al centro il denaro. Questo è un primo terrorismo di base. Pensiamoci".
Il discorso che ribadisce il primo Papa latinoamericano è di più ampio respiro, coinvolge gli interessi economici che prevaricano quelli di fede. Tutto gira intorno al mercato. Per gli interessi si giustifica tutto, anche gli abomini contro gli esseri umani. Questo il motivo per cui i leader politici apparentemente contrari a situazioni limite, fanno affari sottobanco con il potere mediorientale.
In ogni caso, conclude il Successore di Pietro: "E’ vero, sempre si deve evitare il male ai cattolici".
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