lunedì, agosto 01, 2016
In una intervista dal titolo 'Aleppo: stop alla manipolazione', il direttore di uno dei due ospedali ancora funzionati ad Aleppo (appartenente alla congregazione Maristi Blu), chiarisce sull'assedio governativo ad Aleppo-est e sulla denuncia dei media di continui bombardamenti sulle strutture sanitarie da parte di aerei russi e siaini. Dell'argomento abbiamo dedicato un approfondimento qualche giorno fa.

'Arret sur Info' ha chiesto al dottor Nabil Antaki, che vive ad Aleppo, se la "Chiamata d'aiuto dei medici siriani" lanciato da Unione delle organizzazioni di soccorso e di assistenza medica (UOSSM - Francia) è condivisa dai medici siriani che si trovano nella zona ovest della città di Aleppo, sotto la protezione dello stato siriano. Ecco la sua risposta.

No, Aleppo non è "assediata dall'Esercito siriano". Sono i gruppi armati che invasero alcuni quartieri orientali della città nel luglio del 2012.

Si, i terroristi assediavano Aleppo da quattro anni. L'offensiva dell'Esercito siriano doveva e deve liberare la città. In parte, la missione è stata portata a termine giovedì 28 luglio, quando l'esercito ha cacciato infine i gruppi armati dal quartiere Bani Zeid. Questi gruppi hanno terrorizzato durante quattro anni gli abitanti di Aleppo, lanciando quotidianamente razzi e bombole di gas riempite di chiodi ed esplosivi che ogni giorno causavano decine di morti e feriti.

No, le strutture sanitarie non sono colpite deliberatamente dai bombardamenti aerei. Gli ospedali citati non esistevano prima della guerra e quindi, se fosse vero che esistono, questi luoghi di cura sono ospitati in edifici comuni. Inoltre, anche per ammissione di Médecins sans frontières (MSF), queste strutture sanitarie non sono state segnalate nè all'ONU, nè agli Stati Uniti, nè alla Russia. Bisogna anche sottolineare che gli edifici ospitanti strutture sanitarie sono anche impiegati dai terroristi per il loro sinistro lavoro: l'ospedale oftalmologico in Aleppo-est è anche il quartier generale di Al Nusra per la regione di Aleppo. E perché non si citano mai gli ospedali nelle zone controllate dallo Stato siriano [Ndlr], incendiati o distruttti dai terroristi sin dall'inizio del conflitto?

Si, i terroristi che occupano Aleppo-est fanno parte di Al Nusra, considerato gruppo terroristico da tutta la comunità internazionale (Europa et USA compresi). Dovrebbe essere neutralizzato come Daesh: cosa che gli aerei della coalizione internazionale a guida USA non fanno.

No, gli abitanti di Aleppo-est non temono di spostarsi nella parte della città controllata dallo Stato siriano, attraverso corridoi umanitari che le autorità hanno aperto perché il passaggio avvenga col minimo rischio di perdite civili,durante le incursioni o le battaglie. Al contrario, essi vorrebbero raggiungere gli altri 500.000 abitanti di Aleppo-est, già scappati dalle zone circostanti sotto controllo dei terroristi per rifugiarsi sotto la protezione dello Stato siriano. Sono i ribelli-terroristi che gli impediscono di allontanarsi e li usano come scudi umani.

Si, gli abitanti di Aleppo hanno sofferto per quattro anni. Hanno subito numerosi blocchi imposti dai terroristi. Un milione e cinquecentomila abitanti hanno subito penurie gravissime e nessuno ne ha parlato, nessuno si è indignato, nessuno ha protestato.

No, lo Stato siriano e gli alleati russi non vogliono fare vittime civili durante i combattimenti, nè vogliono provocare danni collaterali come è accaduto durante i bombardamenti francesi sul villaggio di al Tokhar del 19 luglio scorso con 164 vittime civili, o con il bombardamento americano dell'ospedale di Kunduz

Si, smettetela di manipolare l’opinione pubblica con la disinformazione. Ogni volta che i terroristi sono sotto assedio in qualche parte della Siria, governi e media lanciano l'allarme con il pretesto di voler evitare una pretesa catastrofe umanitaria, quando in realtà il vero scopo e di allentare la stretta dell'esercito governativo sui terroristi. I terroristi non cessano di colpire. Com'è che riescono ad essere riforniti di munizioni ed armi , ma vogliono far credere che non arrivano derrate alimentari e carburanti e che i civili corrono gravi rischi?

Nabil Antaki, Aleppo, 29 luglio 2016
 Traduzione Maria Antonietta Carta

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