mercoledì, luglio 20, 2016
L'Ordine dei medici ha diramato un documento in cui si parla di "infrazione del codice deontologico", una risposta alle crescenti campagne "antivax".

La Federazione degli Ordine dei medici (Fnomceo) va all'attacco dei dottori che sconsigliano l'utilizzo del vaccino. "Il consiglio di non vaccinarsi, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica" e può portare a provvedimenti disciplinari per il medico, fino alla radiazione.

Dopo crescenti polemiche e le prese di posizione del ministero alla Salute, dell'Istituto superiore di sanità e delle Regioni (con l'Emilia, ad esempio, che vieterà l'ingresso al nido per i non vaccinati), si muove dunque anche l'ordine professionale, attraverso un documento approvato all'unanimità dal Consiglio nazionale.

Miglior comunicazione con i genitori, regole chiare e buone leggi che riaffermino la necessità di essere vaccinati, queste le priorità che pone l'Ordine per tenere sotto controllo il fenomeno della mancata vaccinazione.

"Si fa pericolosamente strada nell'opinione pubblica la falsa percezione che i vaccini siano superflui e inutili - spiega Maurizio Grossi, coordinatore della Consulta deontologica della Fnomceo, che ha presentato il documento al Consiglio nazionale - Per questo abbiamo voluto fortemente il documento".

Sotto accusa finiscono così i siti internet contraddittori e antiscientifici, l'allarme sociale per i pregressi danni da vaccino, ormai estremamente rari, che tuttavia fanno dimenticare le epidemie verificate ovunque si sia abbandonata o ridotta la pratica vaccinale. In generale la scarsa informazione scientifica che avviene nel nostro paese, che porta i troppi cittadini a preferire al rigore della ricerca scientifica, le teorie di imbonitori o complottisti.

Secondo la presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani: "I vaccini sono, nella storia della medicina, gli interventi più efficaci mai resi disponibili per l'uomo. Ed è forse proprio la scomparsa del confronto quotidiano con le conseguenze mortali o invalidanti di tante malattie, dovuta alla scoperta dei vaccini e delle terapie antibiotiche, che ha indotto la cittadinanza a credere che il successo sulle malattie infettive fosse definitivo".


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