martedì, luglio 05, 2016
Svelata l'intercettazione in cui il faccendiere Raffaele Pizza, arrestato ieri nell'operazione "Labirinto", cita il Ministro dell'Interno e l'assunzione del congiunto. Spunta anche un incontro con Berlusconi, la nomina di un generale dei Servizi e le lamentele di Marotta (Area Popolare) in uscita dal CSM: "il potere là è immenso".

di Lorenzo Carchini

Così potente da poter fare favori anche al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Raffaele Pizza era l'uomo delle relazioni "ad altissimo livello" capace di truccare una gara d'appalto o di mettere una buona parola per l'assunzione di un parente. A confermare questa fama lo stesso faccendiere, parlando a Davide Tedesco, collaboratore del Viminale.

Un nuovo terremoto giudiziario si abbatte così sul Governo, a due mesi dalle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.

Una ragnatela. In questi termini i magistrati romani hanno definito i fitti intrecci creatisi intorno a Pizza, profondo conoscitore dei salotti buoni del potere ed instancabile tessitore di trame. Eppure il furbo faccendiere, mentre si vantava del proprio potere, veniva ascoltato e registrato dal Nucleo valutario della Guardia di Finanza.

9 gennaio 2015. Pizza si lamenta con Tedesco delle pretese del fratello del ministro e afferma: "Angelino lo considero una persona perbene, un amico. Se gli posso dare una mano...". Tedesco: "Una scheggia che non, hai detto bene tu l’altra volta... Non è gestibile".

Pizza: "Cioè ma Angelino che è intelligente ha capito... Tu devi sapere che lui va dicendo ... Lui come massimo poteva avere 170 mila euro, io gli ho fatto avere 160 mila... Tant'è che Sarmi stesso gliel'ha detto ad Angelino 'io ho tolto 10 mila euro d’accordo con Lino (Pizza ndr) per evitare'... 'No no ha fatto benissimo' e lui adesso va dicendo che la colpa è mia che l’ho fottuto che non gli ho fatto dare i 170 mila euro. Cioè gliel'ho pure spiegato poi ti facciamo recuperare...".

Tedesco: "Ma non lo dice come è entrato lì il 'sistema' per gestire gli appalti".

I tentacoli di questa organizzazione arrivano ovunque. Si muovono tra le Poste e l'Inps, tra i ministeri e l’Agenzia delle Entrate. Girano mazzette milionarie, ma anche "capi di abbigliamento griffati Armani, buoni carburante, pranzi in vari ristoranti della capitale".

Raccontano di avere "ottimi rapporti" con manager di primo livello come Massimo Sarmi per arrivare fino a Vittorio Crecco (ex dg dell'Inps, indagato), Tito Boeri e Agostino Ragosa dell'Agenda digitale (fino al 2014) "che ho portato ad Arcore". Spuntano viaggi da 15 mila euro a Malta e Tripoli per Marcello Dell’Utri, nel 2010.

Attraverso le intercettazioni, viene ascoltato anche il parlamentare di Area Popolare Antonio Marotta, ex Udc, molto vicino ad Alfano.

In gioco c'è la nomina di un colonnello, che chiede a Marotta circa le possibilità di interventi "altri" per sostenerne la posizione: "Nel caso in cui non ce la faccia da solo, se c'erano delle possibilità dei contatti, nel caso... che so...".

Il parlamentare, già membro laico del CSM, viene però chiamato in causa anche rispetto ad uno sfogo che sarebbe avvenuto con l'imprenditore Luigi Esposito, nell'ufficio di Pizza: "Devono passare i quattro anni, perché sennò non ci posso tornare, no? Se potevo rimanere lì me ne fottevo di venire a fare il deputato a perdere tempo qua, che cazzo me ne sfottevo. Stavo tanto bene là (al CSM, ndr), il potere là è immenso, là è potere pieno, non so se rendo l'idea. Ci sono interessi, sono grossi interessi non avete proprio idea".


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa