Proprio come nel film “The Martian”, l’ente spaziale americano ha creato delle fattorie dove studiare come coltivare patate sul pianeta rosso.
di Paolo Antonio Magrì
Vi ricordate lo sfortunato Mark Watney - alias Matt Damon - di “The Martian” costretto a coltivare patate sul pianeta rosso per poter sopravvivere? Nel Pampas de La Joya Desert, in Perù all’interno del deserto di Atacama, la NASA sta facendo lo stesso sviluppando un progetto di “fattorie marziane” allo scopo di capire come meglio coltivare le patate. In sostanza, l’ente spaziale americano si sta portando avanti in previsione di una colonizzazione di Marte. Quando questa avverrà sarà necessario autoprodurre cibo direttamente in loco, proprio come il volenteroso Matt Damon, per rispondere ai fabbisogni energetici dei coloni e per ridurre la quantità di rifornimenti trasportati a bordo. Oltre alla Nasa lavorano al progetto anche gli scienziati del Lima-based International Potato Center.
Gli esperimenti, condotti sul terreno del deserto in quanto ritenuto il più simile al suolo marziano, mirano a capire non soltanto se sia in concreto realizzabile una tale coltivazione, ma anche ad individuare la specie di patata più adatta al pianeta gemello della Terra delle sessanta varietà utilizzate. Tra le diverse colture in nomination per il progetto, l’hanno spuntata le patate per la loro grande capacità di adattarsi a climi diversi e per il loro contenuto nutritivo: grandi quantità di carboidrati e buone di proteine, vitamine C, zinco e ferro.
Il passo successivo sarà ripetere l’esperimento in un modulo che mimerà le condizioni marziane: grandi quantità di radiazioni, gravità ridotta, temperature medie di -60°C, atmosfera povera di ossigeno e ricca di anidride carbonica. È improbabile, comunque, che le patate riescano a svilupparsi all’aperto in quelle condizioni. In questo caso sarebbe già pronto un piano B puntando, ad esempio, su colture idroponiche.
Ci riusciranno o quando andremo in gita su Marte ci dovremo accontentare delle solite barrette?
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di Paolo Antonio Magrì Vi ricordate lo sfortunato Mark Watney - alias Matt Damon - di “The Martian” costretto a coltivare patate sul pianeta rosso per poter sopravvivere? Nel Pampas de La Joya Desert, in Perù all’interno del deserto di Atacama, la NASA sta facendo lo stesso sviluppando un progetto di “fattorie marziane” allo scopo di capire come meglio coltivare le patate. In sostanza, l’ente spaziale americano si sta portando avanti in previsione di una colonizzazione di Marte. Quando questa avverrà sarà necessario autoprodurre cibo direttamente in loco, proprio come il volenteroso Matt Damon, per rispondere ai fabbisogni energetici dei coloni e per ridurre la quantità di rifornimenti trasportati a bordo. Oltre alla Nasa lavorano al progetto anche gli scienziati del Lima-based International Potato Center.
Gli esperimenti, condotti sul terreno del deserto in quanto ritenuto il più simile al suolo marziano, mirano a capire non soltanto se sia in concreto realizzabile una tale coltivazione, ma anche ad individuare la specie di patata più adatta al pianeta gemello della Terra delle sessanta varietà utilizzate. Tra le diverse colture in nomination per il progetto, l’hanno spuntata le patate per la loro grande capacità di adattarsi a climi diversi e per il loro contenuto nutritivo: grandi quantità di carboidrati e buone di proteine, vitamine C, zinco e ferro.
Il passo successivo sarà ripetere l’esperimento in un modulo che mimerà le condizioni marziane: grandi quantità di radiazioni, gravità ridotta, temperature medie di -60°C, atmosfera povera di ossigeno e ricca di anidride carbonica. È improbabile, comunque, che le patate riescano a svilupparsi all’aperto in quelle condizioni. In questo caso sarebbe già pronto un piano B puntando, ad esempio, su colture idroponiche.
Ci riusciranno o quando andremo in gita su Marte ci dovremo accontentare delle solite barrette?
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