L'attuale ministra degli Interni, che era schierata contro la Brexit, sostituisce il premier dimissionario. Ad influire su questa scelta anche la rinuncia di Andrea Leadsom, attuale ministra dell'Energia. Domani Cameron dirigerà la sua ultima riunione di governo.
Dopo una dura lotta interna, che ha rischiato di squarciare il partito conservatore, l'attuale ministra degli Interni, Theresa May, è l'unica candidata alla guida dei tories e del governo britannico. L'ingresso a Downing street è previsto già per mercoledì prossimo, molto prima del 9 settembre, data originariamente prevista per annunciare il vincitore delle primarie e il cambio della guardia al vertice del partito e del governo.
May sarà la seconda donna premier conservatrice dopo la Thatcher.
Fine della corsa, dunque, per David Cameron, che domani dirigerà la sua ultima riunione di governo e pronuncerà il suo ultimo discorso da premier e leader conservatore alla camera dei Comuni. Quindi si recherà a consegnare le dimissioni alla regina a Buckingham Palace. Subito dopo sarà Theresa May a fare visita alla sovrana a palazzo reale e da quel momento sarà formalmente primo ministro.
Stabilità tra i conservatori, forse, dopo almeno nove settimane di ininterrotta campagna elettorale, tra Brexit, Boris Johnson e l'individuazione di un nuovo capo partito. La chiave, però, è stata la scelta di Andrea Leadsom, attuale ministra dell'Energia, di rinunciare alla corsa, considerando preferibile avere "un nuovo primo ministro il più presto possibile".
Cosa cambierà rispetto al voto di giugno? In realtà poco o nulla, la decisione della stessa Leadsom è stata motivata dalle rassicurazioni ricevute dalla May per cui sarà, infine, rispettata la volontà della maggioranza dei cittadini britannici, promettendo di realizzare l'uscita dall'Europa.
Il voto britannico ha causato un effetto domino che sembra non accenni ancora ad arrestarsi. Se i conservatori potrebbero aver infine raccolto i frantumi del partito, adesso gli occhi sono rivolti ai laburisti. Sempre oggi, infatti, Angela Eagle ha pronunciato il suo primo discorso da sfidante di Jeremy Corbyn per la leadership del Labour. Le primarie si terranno nel corso dell’estate: per l'autunno, il Regno Unito potrebbe ritrovarsi interamente tinto di rosa.
Dopo una dura lotta interna, che ha rischiato di squarciare il partito conservatore, l'attuale ministra degli Interni, Theresa May, è l'unica candidata alla guida dei tories e del governo britannico. L'ingresso a Downing street è previsto già per mercoledì prossimo, molto prima del 9 settembre, data originariamente prevista per annunciare il vincitore delle primarie e il cambio della guardia al vertice del partito e del governo.
May sarà la seconda donna premier conservatrice dopo la Thatcher.
Fine della corsa, dunque, per David Cameron, che domani dirigerà la sua ultima riunione di governo e pronuncerà il suo ultimo discorso da premier e leader conservatore alla camera dei Comuni. Quindi si recherà a consegnare le dimissioni alla regina a Buckingham Palace. Subito dopo sarà Theresa May a fare visita alla sovrana a palazzo reale e da quel momento sarà formalmente primo ministro.
Stabilità tra i conservatori, forse, dopo almeno nove settimane di ininterrotta campagna elettorale, tra Brexit, Boris Johnson e l'individuazione di un nuovo capo partito. La chiave, però, è stata la scelta di Andrea Leadsom, attuale ministra dell'Energia, di rinunciare alla corsa, considerando preferibile avere "un nuovo primo ministro il più presto possibile".
Cosa cambierà rispetto al voto di giugno? In realtà poco o nulla, la decisione della stessa Leadsom è stata motivata dalle rassicurazioni ricevute dalla May per cui sarà, infine, rispettata la volontà della maggioranza dei cittadini britannici, promettendo di realizzare l'uscita dall'Europa.
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