Dopo la decisione della cremazione del corpo, sul mega boss della mafia Provenzano cala definitamente il sipario. Ma ancora un mistero resta irrisolto.
I pentiti hanno sempre parlato di grandi investimenti in cliniche, metano, supermercati, insomma una vera e propria fabbrica di denaro. Ma che fine ha fatto tutta questa ricchezza?
Il boss persino dal covo di Montagna dei Cavalli, dove fu arrestato l'11 aprile di dieci anni fa, dirigeva senza alcuna difficoltà i suoi sporchi affari. I famosi 'pizzini' ne furono la testimonianza palese, molti riguardavano affari grossi, legati a metropolitane e appalti pubblici.
Un esempio di pizzino riportato da Repubblica: "La informo che, siccome in breve dovrebbe iniziare la metropolitana che è un grosso lavoro e quindi le volevo chiedere che se le interessa qualche calcestruzzi di fare lavorare me lo faccia sapere che la inserisco nel consorziato".
Il biglietto secondo le ricostruzioni, fu scritto dal boss Salvatore Lo Piccolo ed è uno di quelli che il grande capo conservava nel suo covo.
Sembra proprio che i segreti di quella ricchezza il capomafia se li sia portati nella tomba. Ma le indagini e le ricerche, anche attraverso le testimonianze di nuovi e vecchi pentiti, vanno avanti e forse qualche risultato avranno, ma potrebbero volerci ancora anni.
I pentiti hanno sempre parlato di grandi investimenti in cliniche, metano, supermercati, insomma una vera e propria fabbrica di denaro. Ma che fine ha fatto tutta questa ricchezza?
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Sembra proprio che i segreti di quella ricchezza il capomafia se li sia portati nella tomba. Ma le indagini e le ricerche, anche attraverso le testimonianze di nuovi e vecchi pentiti, vanno avanti e forse qualche risultato avranno, ma potrebbero volerci ancora anni.
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