giovedì, giugno 16, 2016
Come fu per Francesco d’Assisi otto secoli fa, così per tutti noi – da questa mattina fino a domenica, 19 giugno 2016 – è possibile fissare lo sguardo su Gesù, Volto della Misericordia del Padre, magnificamente rappresentato nell’icona del Cristo crocifisso e glorioso che indicò al Poverello la via della pienezza: di vita, di gioia, di amore e, in definitiva, di felicità. 

Alle 9.00 di questa mattina l’originale dell’icona del Crocifisso più diffusa al mondo è stata deposta dalla collocazione che ha avuto negli ultimi 750 anni circa, ovvero la Cappella del Crocifisso nella Basilica di Santa Chiara in Assisi. Dopo un breve momento di preghiera e di venerazione, riservato alle Sorelle Clarisse, l’attesa traslazione verso il luogo in cui “incontrò” Francesco di Bernardone. Lui, giovane semplicemente in ricerca come tanti, ne fu conquistato al punto da non avere più dubbi che di quel Dio Amore ci si può fidare. Per questo non esita a far suo, con letizia, l’incarico ricevuto: “Francesco, va e ripara la mia casa, che cade in rovina”.

Con un po’ di ritardo, anche a causa delle necessarie misure di sicurezza, il Crocifisso è stato accolto con tanta emozione e commozione nella Chiesa di San Damiano, e issato sopra l’altare, dove presumibilmente era collocato quando ne fecero esperienza Francesco e Chiara d’Assisi. Le prolungate verifiche previe a tale operazione hanno concesso, ai frati e agli altri presenti (tra cui autorità ed esperti), un inaspettato tempo di ammirazione e di contemplazione. Un’opportunità che i frati degli ultimi 750 anni hanno sognato e che oggi si realizza: constatare, con i propri occhi, che nessuna copia potrà mai competere in bellezza e splendore!

Terminati i lavori, ha avuto luogo una breve celebrazione della Parola, durante la quale è stato proclamato il brano evangelico di Lc 9,18-24 a cui è seguita la lettura di un testo delle Fonti Francescane in cui si narra proprio del primo, fondamentale, episodio di Francesco a San Damiano (FF 1411). Segue il testo pronunciato dal Ministro Provinciale dei Frati Minori dell’Umbria, p. Claudio Durighetto, che ha presieduto la celebrazione di accoglienza del Crocifisso.

Ora resta lo spazio per la preghiera, personale, davanti a quell’icona di Cristo crocifisso e glorioso. Per la venerazione del Crocifisso la Chiesa resterà aperta ininterrottamente dalle 6.30 alle 23, tutti i giorni, fino a domenica. Durante un paio di notti la fiaccola della preghiera sarà alimentata dai giovani della Parrocchia di Umbertide e dai Novizi dei Frati Minori Conventuali del Sacro Convento. Un'altra notte vedrà il passaggio dei giovani che partecipano al Canto nella notte, organizzato dall’Animazione Vocazionale dei Frati Minori della Porziuncola.

Le visite al Santuario sono garantite, come sempre dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18, attraverso un percorso provvisorio che evita il passaggio in Chiesa, per cui non si rischia di disturbare la preghiera. In più, in questi giorni, è stato predisposto un servizio extra di guide al Santuario a cadenza oraria. La settimana sarà ricca anche di tanti interventi distribuiti nei vari momenti celebrativi della giornata, in particolare le celebrazioni eucaristiche del mattino e dei Vespri alla sera. Per i dettagli rimandiamo al programma dettagliato.
Su www.assisiofm.it uno Speciale con il video della storica traslazione e altri contenuti, di carattere tecnico, artistico e spirituale, relativi al Crocifisso di San Damiano.



Celebrazione di accoglienza del Crocifisso di San Damiano

Siamo qui perché si compie oggi un “sogno” straordinario: far tornare per alcuni giorni ed esporre nella sua sede originaria il Crocifisso che parlò a san Francesco, conosciuto, appunto, in tutto il mondo come il Crocifisso di San Damiano.

È bello che ci sia chi sogna, chi sa pensare in grande, come hanno avuto il coraggio di fare i frati di San Damiano, lanciando lo sguardo della fede, del cuore e dello zelo per questo Santuario e per i suoi pellegrini oltre il consueto e il possibile. Grazie a voi, P. Gianpaolo e confratelli di San Damiano, che ci permettete di vivere un evento tanto grande e così spiritualmente intenso!

Nell’Anno Santo Straordinario della Misericordia, accogliamo con devozione e con commozione questo testimone miracoloso dell’incontro di Gesù col giovane Francesco, questa reliquia della storia francescana che ha segnato la vita di Francesco e davanti alla quale ha pregato poi santa Chiara per tutta la vita nella clausura di San Damiano.

È alle Clarisse del Protomonastero di Assisi che volgiamo pure un pensiero riconoscente, per aver accolto generosamente la richiesta e per aver accettato di privarsi sia pure per pochissimi giorni, di questo famosissimo Crocifisso, che la loro comunità custodisce da secoli con amorosa cura e con somma venerazione, dapprima a San Damiano e poi, presumibilmente dal 1260, nella nuova sede della comunità, presso la chiesa di san Giorgio, dove venne eretta la Basilica di Santa Chiara, con il monastero. Un grazie sincero anche a tutte le autorità pubbliche, in particolare Sovrintendenza di Perugia, che ha autorizzato lo spostamento e ha dato tutte le disposizioni necessarie perché ogni cosa si realizzi in sicurezza e senza pregiudizio dell’antica e preziosa opera.

Il Crocifisso di San Damiano, dicevamo, è il testimone dell’incontro di san Francesco con il Signore Gesù, negli anni della sua conversione, nel 1206. Per Francesco fu un’esperienza di fede, di Chiesa, di preghiera, di vocazione, di missione… Fu un’esperienza toccante – e indelebile – di Gesù vivo, del Cristo Signore, il “Vivente”, come lo chiama l’Apocalisse. In questo periodo Francesco è guidato dallo Spirito Santo alla conoscenza più profonda di Gesù, che avviene soprattutto attraverso l’incontro con il lebbroso, la preghiera davanti al Crocifisso e l’ascolto della Parola di Dio, a San Nicolò di piazza e poi alla Porziuncola. È il percorso ecclesiale della conversione di Francesco, che si sviluppa in un processo articolato, reso possibile dalla sua corrispondenza piena di fede, di adesione obbediente, di entusiasmo e di santa letizia. Ogni volta, Francesco risponde con slancio, con grande fervore («Lo farò volentieri, Signore!»); risponde mettendo in gioco tutto se stesso: con l’abbraccio al lebbroso, facendosi restauratore di chiese, rivestendosi della croce…; risponde accettando di spogliarsi di tutto, accettando la persecuzione… ma sperimentando insieme una soave beatitudine. È il processo che abbiamo sentito nel Vangelo appena proclamato: «Tu sei il Cristo di Dio… se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuol salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la vita per causa mia, la salverà».

In questo Anno della Misericordia, qui a San Damiano, sarà possibile fissare lo sguardo su Gesù, volto vivo della Misericordia del Padre. Ci auguriamo che tante persone, vicine e lontane, facendosi pellegrine a San Damiano, possano fare con Francesco l’esperienza di Gesù che… ti guarda con misericordia. È quanto ha sperimentato anche l’Apostolo Matteo: ascoltiamo le parole di papa Francesco: «Passando dinanzi al banco delle imposte gli occhi di Gesù fissarono quelli di Matteo. Era uno sguardo carico di misericordia che perdonava i peccati di quell’uomo e, vincendo le resistenze degli altri discepoli, scelse lui, il peccatore e pubblicano, per diventare uno dei Dodici. San Beda il Venerabile, commentando questa scena del Vangelo, ha scritto che Gesù guardò Matteo con amore misericordioso e lo scelse: miserando atque eligendo» (MV 8). Quia miserando atque eligendo vidit…

Ci auguriamo in particolare che tanti ragazzi e ragazze possano incontrare qui il Signore della vita e possano rinnovare in qualche modo l’esperienza vocazionale del giovane Francesco: scoprirlo vivo, pieno di amore e di tenerezza; possano conoscere Colui che ci conosce e ci chiama per nome e ha progetti grandi per ciascuno: «Francesco, va’ e e ripara la mia casa».

San Damiano, 15 giugno 2016
P. Claudio Durighetto, Ministro provinciale



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