giovedì, giugno 02, 2016
È per metà pedonale e per metà ciclabile, e promette ”di fare strada”.

di Paolo Antonio Magrì

Collega Krommenie e Wormerveer, due sobborghi di Amsterdam, ed è percorsa da 2000 persone al giorno: si chiama Solaroad ed è la prima pista ciclabile e pedonale "solare" al mondo. Inaugurata lo scorso 12 novembre, è frutto di un partenariato pubblico-privato tra la provincia olandese di Noord-Holland e le società di ingegneria TNO, Ooms Civiel e Imtech. SolaRoad è lunga 70 metri ed è per metà ciclabile, per un'altra metà pedonale. È la prima strada aperta al traffico che genera energia solare grazie ai pannelli fotovoltaici incastonati in blocchi di calcestruzzo. L’energia prodotta, accumulata in una centrale, viene poi distribuita tra le colonnine di ricarica.

La pista – che ha comportato un investimento di tre milioni di euro – è ricoperta da una strato traslucido di vetro temperato (idoneo a sostenere il peso dei ciclisti) antisdrucciolevole al pari dell'asfalto, ed è leggermente inclinata per consentire alla pioggia di pulirla, così da poter avere la massima esposizione ai raggi solari.

Il progetto è ancora nelle fasi iniziali e rimane tuttora un “progetto pilota”, ma apre sicuramente a prospettive interessanti nel campo dello sviluppo delle energie rinnovabili e nella lotta all'inquinamento globale. La sperimentazione durerà tre anni e consentirà di raccogliere dati su funzionamento e manutenzione, in modo da poter estendere le ciclabili solari ad altre aree dell'Olanda e anche all'estero. SolaRoad, intanto, in 6 mesi ha visto il passaggio di 150mila ciclisti e ha prodotto 3mila kwh di elettricità, abbastanza per soddisfare per un anno il fabbisogno di un piccolo nucleo familiare.

"Non ci aspettavamo un risultato così alto in così poco tempo, il primo semestre è stato un successo", ha detto Sten de Wit, portavoce di SolaRoad. Entro il 2016, la pista potrebbe essere estesa fino a raggiungere 100 metri. “In caso di successo, potrebbe essere utilizzata come modello adatto non solo per i ciclisti ma anche per gli automobilisti”, ha detto Arian de Bondt, direttore di Ooms Civiel. Gli sviluppatori stanno lavorando allo sviluppo di pannelli solari in grado di resistere ad autobus e grossi veicoli.

L’unico limite del progetto è la ridotta efficacia nel produrre energia rispetto ai pannelli installati sul tetto o nei campi, in quanto non inclinabili verso il sole. Per contro, però, è indubbio il vantaggio di evitare di occupare vaste estensioni di terra per produrre comunque energia pulita.


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Paolo Antonio Magrì sul blog  fritturadiparanza 

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