Siria - I cristiani di Hassakè si preparano a far entrare in funzione l'ospedale finora occupato da milizie curde
Tra alterne vicende, riapre ospedale di Hassakè grazie all'aiuto della Diocesi siro - cattolica. Ultimi restauri alle parti danneggiate.
Agenzia Fides – L'apertura dei servizi al pubblico è prevista per il primo gennaio del 2017: se tutto procede secondo i programmi, per quella data i lavori di restauro saranno completati, e ad Hassakè l'ospedale più grande e attrezzato della regione siriana nord-orientale di Jazira potrà finalmente iniziare la sua missione a favore di tutta la popolazione locale, stremata dalla guerra, a partire da chi è più in difficoltà e non può permettersi cure mediche. “E’ un segno di speranza e anche della nostra tenacia ad andare avanti, nonostante la tragedia che ci è toccato di vivere” sottolinea l'Arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'Arcidiocesi siro-cattolica di Hassakè-Nisibi.
La vicenda dell'ospedale di Hassakè è essa stessa un simbolo del tremendo testa-coda vissuto da tutta la nazione siriana negli ultimi anni. Il progetto di creare un presidio sanitario moderno e efficiente a servizio della popolazione locale era stato perseguito con determinazione da una equipe di 10 medici, nove cristiani e un musulmano, che avevano trovato i fondi e ottenuto le autorizzazioni necessarie. L'arcidiocesi siro cattolica aveva messo a disposizione i terreni per la costruzione dell'edificio. L'inaugurazione dell'ospedale era stata programmata entro il 2011, ma poi tutto è saltato con l'inizio del conflitto. Nell'evolvere tragico degli eventi, l’ospedale è stato trasformato in una base logistica delle milizie curde ed è stato anche bombardato dall'artiglieria dell'esercito governativo, per poi tornare di nuovo sotto controllo dei militari curdi.
“Finalmente, dopo faticose trattative” riferisce all'Agenzia Fides l'Arcivescovo Jacques Behnan Hindo “abbiamo avuto dai soldati curdi l'assicurazione che presto lasceranno libera la struttura, e abbiamo sottoscritto il contratto finale. Dovremo restaurare le parti danneggiate, ma se tutto va bene, potremo aprire con il nuovo anno i primi reparti. Nei progetti che abbiamo, sarà il più grande ospedale della regione, con 6 mila metri quadrati di laboratori e reparti per curare anche le patologie oncologiche e cardiologiche. Sarà anche un segno importante che i cristiani possono e vogliono realizzare opere che siano sempre al servizio di tutti, fuori da ogni settarismo”. (GV) (Agenzia Fides 11/6/2016).
Agenzia Fides – L'apertura dei servizi al pubblico è prevista per il primo gennaio del 2017: se tutto procede secondo i programmi, per quella data i lavori di restauro saranno completati, e ad Hassakè l'ospedale più grande e attrezzato della regione siriana nord-orientale di Jazira potrà finalmente iniziare la sua missione a favore di tutta la popolazione locale, stremata dalla guerra, a partire da chi è più in difficoltà e non può permettersi cure mediche. “E’ un segno di speranza e anche della nostra tenacia ad andare avanti, nonostante la tragedia che ci è toccato di vivere” sottolinea l'Arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'Arcidiocesi siro-cattolica di Hassakè-Nisibi.
La vicenda dell'ospedale di Hassakè è essa stessa un simbolo del tremendo testa-coda vissuto da tutta la nazione siriana negli ultimi anni. Il progetto di creare un presidio sanitario moderno e efficiente a servizio della popolazione locale era stato perseguito con determinazione da una equipe di 10 medici, nove cristiani e un musulmano, che avevano trovato i fondi e ottenuto le autorizzazioni necessarie. L'arcidiocesi siro cattolica aveva messo a disposizione i terreni per la costruzione dell'edificio. L'inaugurazione dell'ospedale era stata programmata entro il 2011, ma poi tutto è saltato con l'inizio del conflitto. Nell'evolvere tragico degli eventi, l’ospedale è stato trasformato in una base logistica delle milizie curde ed è stato anche bombardato dall'artiglieria dell'esercito governativo, per poi tornare di nuovo sotto controllo dei militari curdi.
“Finalmente, dopo faticose trattative” riferisce all'Agenzia Fides l'Arcivescovo Jacques Behnan Hindo “abbiamo avuto dai soldati curdi l'assicurazione che presto lasceranno libera la struttura, e abbiamo sottoscritto il contratto finale. Dovremo restaurare le parti danneggiate, ma se tutto va bene, potremo aprire con il nuovo anno i primi reparti. Nei progetti che abbiamo, sarà il più grande ospedale della regione, con 6 mila metri quadrati di laboratori e reparti per curare anche le patologie oncologiche e cardiologiche. Sarà anche un segno importante che i cristiani possono e vogliono realizzare opere che siano sempre al servizio di tutti, fuori da ogni settarismo”. (GV) (Agenzia Fides 11/6/2016).
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