lunedì, giugno 06, 2016
I dati occupazionali USA disegnano un mercato meno solido del previsto.

WSI - Il report occupazionale Usa diffuso lo scorso venerdì continua ad avere effetti sui mercati di tutto il mondo. Il dato, che ha messo in evidenza un mercato del lavoro meno solido delle attese, ha smorzato decisamente le attese su imminenti rialzi dei tassi da parte della Fed, con effetti sull’ azionario mondiale, Wall Street, emergenti,valutario. Nel mese di maggio, l’economia Usa ha creato il minor numero di lavori, su base mensile, in quasi sei anni e immediato è stato l’effetto sulle probabilità di un rialzo dei tassi della Fed a luglio, dimezzate al 27% riguardo a un eventuale intervento a luglio.

Il report occupazionale Usa diffuso lo scorso venerdì continua ad avere effetti sui mercati di tutto il mondo. Il dato, che ha messo in evidenza un mercato del lavoro meno solido delle attese, ha smorzato decisamente le attese su imminenti rialzi dei tassi da parte della Fed, con effetti sull’ azionario mondiale, Wall Street, emergenti,valutario. Nel mese di maggio, l’economia Usa ha creato il minor numero di lavori, su base mensile, in quasi sei anni e immediato è stato l’effetto sulle probabilità di un rialzo dei tassi della Fed a luglio, dimezzate al 27% riguardo a un eventuale intervento a luglio. 

L’indice asiatico MSCI Asia Pacific escluso il Giappone è salito, sulla scia degli acquisti che hanno interessato il settore delle materie prime. In particolare le quotazioni di Newcrest Mining, principale produttore di oro in Australia, sono balzate +13%, mentre BHP Billiton ha guadagnato oltre +4%. Inizia a sentirsi l’appuntamento imminente del referendum con cui il Regno Unito deciderà se rimanere o meno in UE.

Tra gli ultimi sondaggi, da citare quello ITV, che ha messo in evidenza che il 45% dei britannici è a favore dello scenario Brexit, rispetto al 41% favorevole a rimane4re nel blocco “Remain”. Risultato: la sterlina è scesa oltre -1% nei confronti del dollaro. Occhio anche ai movimenti del dollaro dopo la diffusione del rapporto occupazionale Usa: solo 38.000 i posti di lavoro creati nel mese di maggio. Il Bloomberg Dollar Spot Index è in lieve recupero, dopo essere crollato fino a -1,5% dopo la diffusione del dato. Lo yen si è deprezzato verso il dollaro, dopo essere balzato +2,2% lo scorso venerdì, mettendo a segno il rialzo più forte dallo scorso aprile (sempre per il dato deludente Usa sull’occupazione).

 Il ringgit malese si è rafforzato +1,1%, segnando il rialzo più sostenuto dallo scorso marzo, mentre la rupia è salita +1,2%. Lo yuan cinese è invece crollato al minimo dal novembre del 2014 contro un paniere di altre valute, dopo che la People’s Bank of China, la banca centrale cinese, ha rafforzato il fixing meno di quanto atteso, dopo il tonfo del dollaro. Bond governativi in rialzo in Asia, dopo il rally che ha già portato i rendimenti globali, alla fine della scorsa settimana, al minimo di sempre.


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