venerdì, maggio 13, 2016
Ieri, i ribelli appartenenti al gruppo al Nusra, supportati da membri del gruppo Ahrar al Sham ed altre fazioni,  hanno catturato il villaggio al Zara situato nella provincia  Homs.

                                           di Patrizio Ricci

Fonti locali di polizia hanno riferito che i ribelli che hanno dato ieri l'assalto alla cittadina di al Zara hanno compiuto la strage di un imprecisato numero di civili e hanno rapito decine di nuclei famigliari (agenzia Sana)
.Le uccisioni ed i rapimenti sono stati compiuti per rappresaglia durante l'operazione denominata 'vendetta per Aleppo'. Con la cattura di al-Zara, i ribelli islamici hanno ora riaperto un corridoio di approvvigionamento tra Kafr Latah & Houla ad ar-Rastan e Talbiseh.

Sempre l'agenzia Sana riferisce che il primo ministro siriano Wael al-Halaqi ha condannato il massacro come
"un crimine atroce contro il mondo intero." Al-Halaqi ha aggiunto che la comunità internazionale deve stare dalla parte della Siria nella lotta al terrorismo e deve prendere misure immediate per evitare che i paesi che sostengono il terrorismo ricevano ancora forniture di armi e denaro, da parte del Qatar, dell'Arabia Saudita e dalla Turchia.

E' presto per dare ancora una valutazione precisa della dimensione di quanto è successo ma purtroppo episodi  analoghi sono successi molte altre volte dal 2011. Di questi, il più grave crimine perpretrato contro la cittadinanza inerme fu compiuto dai ribelli anti-Assad nel 2013 a Latakia.

Allora, nella notte tra il 4 e il 5 agosto, le bande di Jabhat al-Nusra, i Liberi del Levante, la Brigate dei Mouhajirin, le Aquile del Levante, le Aquile della dignità e la Brigata dei libici diedero vita alla "Battaglia del grande figlio di Aisha, madre dei credenti". Kafrayya, Talla, Barmasse, Anbaté e Beit Shokouhi ed altri, in tutto 10 villaggi  abitati da da alawiti furono attaccati. Il bilancio fu di 129 persone assassinate e di circa 200 tra donne e bambini da allora non più ritrovati, il cui destino è ancora  ignoto.

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