Il governo colombiano ha raggiunto un accordo con i ribelli per la smobilitazione dei bambini soldato. Le Farc hanno accettato di collaborare a identificare i bambini e organizzare la loro uscita dai campi. L'Onu e altre agenzie umanitarie sovrintenderanno al rientro dei minori nella società. Dove possibile, i piccoli saranno restituiti alle famiglie.
I bambini soldato sotto i 15 anni di età che vivono ancora nei campi delle Farc in Colombia saranno amnistiati e trattati come vittime di guerra. Secondo quanto riferisce Bogotà, nel corso dei colloqui di pace a L'Avana, sarebbe stata stilata una road map per il rilascio di tutti i soldati al di sotto dei 18 anni di età alle rispettive famiglie, ove la legge e le contingenze lo permetteranno.
Le Farc, i gruppi rivoluzionari comunisti locali, si sarebbero dette d'accordo a collaborare nell'identificare e sciogliere dai propri ranghi militari bambini e ragazzi, mentre le Nazioni Uniti e le organizzazioni umanitarie sono state inviate a sorvegliarne il reintegro nella società.
Ancora sconosciute le cifre. Secondo l'agenzia governativa per la protezione dei minori, circa 6.000 bambini avrebbero lasciato i gruppi armati solo negli ultimi 17 anni, dei quali almeno un 60% sarebbe appartenuto alle Farc.
Nella speranza di arrivare ad un definivo "cessate il fuoco", non è la prima volta che le due parti trovano punti d'incontro. Nel corso dei negoziati avvenuti negli ultimi anni, ribelli e governo colombiano hanno siglato accordi per la riforma agraria, la trasformazione delle Farc in un partito politico vero e proprio, per la lotta al traffico di droga e la ricerca di persone scomparse.
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