giovedì, aprile 21, 2016
Un altro bambino è rimasto schiacciato dal prodotto del colosso svedese. Negli ultimi mesi era già successo due volte.

                           di Paolo Antonio Magrì

Ikea è di nuovo sotto accusa per la sua “tristemente famosa” cassettiera Malm che continua a mietere vittime: nel 2014 aveva colpito un bimbo di due anni in Pennsylvania, qualche mese dopo un bambino di 23 mesi a Washington, e questa volta è accaduto in Minnesota al piccolo Theodore McGee di appena 22 mesi che è rimasto schiacciato dalla cassettiera-killer. I casi di incidenti con mobili Ikea che hanno provocato la morte di qualcuno, dal 1989 a oggi, sono in totale cinque (dato a conoscenza di Ikea).

La Commissione statunitense sulla sicurezza dei prodotti ha aperto subito un’inchiesta, ma ha già stabilito che si è trattato soltanto di una tragica fatalità: sul sito viene spiegato che qualsiasi mobile più alto di 60 centimetri (se usato da bambini) e di 75 centimetri (se usato da adulti) dovrebbe essere fissato ad una parete, sempre secondo le indicazioni riportate sul prodotto.

Da parte sua Ikea ha espresso le sue condoglianze alla famiglia ed ha dichiarato: “Crediamo che i bambini siano le persone più importanti al mondo e la sicurezza dei nostri prodotti è la nostra più alta priorità”. Ha sottolineato, inoltre, che è stato un altro caso in cui il mobile non era stato fissato al muro, come più volte raccomandato e descritto nelle istruzioni di montaggio. Nei soli Stati Uniti sarebbero in circolazione circa sette milioni di cassettiere Malm. I mobili non saranno ritirati, ma l’azienda ribadisce fortemente il suo appello a fissarli.

Ikea ha dichiarato che provvederà, per il momento solo negli Stai Uniti, alla distribuzione di kit e libretti di assemblaggio e sicurezza più chiari… e naturalmente gratuiti.


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