lunedì, dicembre 08, 2014
Una tradizione cara al Papa e ai romani.  

Radio Vaticana - Nella visita alla Statua dell’Immacolata in Piazza di Spagna, preceduta da una sosta nella  Basilica di Santa Maria Maggiore, come annunciato all’Angelus, Papa Francesco ha voluto venerare la Vergine con una preghiera composta da lui stesso. Presente il sindaco capitolino, Ignazio Marino, salutato con cordialità dal Pontefice, Toccante il saluto con i fedeli presenti, in questa festa che, come ha detto il Pontefice, ci conduce al Natale di Gesù. Il servizio di Giancarlo La Vella: ascolta

L’atto di venerazione alla Vergine Immacolata è vissuto da Papa Francesco con intenso raccoglimento. Un clima particolarmente caro ai fedeli che in tanti sono interventi all’evento. Per l’occasione il Santo Padre ha recitato ai piedi dell’alta statua dell’Immacolata in Piazza di Spagna una preghiera scritta di suo pugno. Francesco parla a nome della Chiesa che è in Roma e nel mondo intero e del grande conforto che tutti riceviamo nel sapere che la nostra Madre è totalmente libera dal peccato.

“Sapere che su di te il male non ha potere, ci riempie di speranza e di fortezza nella lotta quotidiana che noi dobbiamo compiere contro le minacce del maligno”.

Una lotta, questa, ricorda il Papa, in cui non siamo soli. Da peccatori possiamo contare, in quanto tuoi figli, sulla tua amorevole maternità, così come voluto da Gesù, prima di morire sulla Croce. Papa Francesco invoca poi la protezione di Maria, per le famiglie, per la città di Roma e per il mondo intero.

“La potenza dell'amore di Dio, che ti ha preservata dal peccato originale, per tua intercessione liberi l'umanità da ogni schiavitù spirituale e materiale, e faccia vincere, nei cuori e negli avvenimenti, il disegno di salvezza di Dio”.

Infine, Francesco mette in evidenza lo stretto collegamento tra la ricorrenza dell’Immacolata e le imminenti festività natalizie.

“In questo tempo che ci conduce alla festa del Natale di Gesù, insegnaci ad andare controcorrente: a spogliarci, ad abbassarci, a donarci, ad ascoltare, a fare silenzio, a decentrarci da noi stessi, per lasciare spazio alla bellezza di Dio, fonte della vera gioia”.

A conclusione della celebrazione, toccante il saluto del Papa ai tanti ammalati intervenuti e, prima di rientrare, in Vaticano, ancora un caloroso saluto alla folla di fedeli.


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