mercoledì, dicembre 10, 2014
In un'intervista alla “Faz”, il presidente della Commissione Europea, Jean - Claude Junker difende la scelta di concedere ai due paesi Italia e Francia, più tempo per rimettere in sesto i propri conti. 

di Silvio Foini 

Dovranno, i rispettivi governi, rientrare nei parametri del patto di stabilità attuando molto rapidamente le riforme altrimenti, se alle promesse non seguiranno i fatti, minaccia il presidente della Commissione Europea, vi saranno conseguenze spiacevoli. Ha dato tempo per tutto sino al prossimo mese di marzo. Un vero e proprio diktat! Ora, davanti a questi imperativi categorici, molti, convinti europeisti della prima ora, stanno manifestando un profondo turbamento: era questa l’Europa che ci avrebbe salvato dal disastro?
Era questa la strada verso il paradiso dei popoli? Era questo che ci aveva sbandierato il buon vecchio Prodi con quella sua creatura che si è poi rivelata nefasta, l’Euro?

Profonda disillusione: aveva ragione Bossi a ripetere che l’Italia non era pronta per entrare nella moneta unica? A questa domanda ormai in tanti rispondo affermativamente. Non eravamo pronti ed infatti, con il cambio assurdo della nostra povera liretta con il rampante Euro ci siamo trovati tutti e quanti a vederci dimezzati i nostri averi e i nostri soldini che erano si fluttuanti nello SME ma almeno intoccabili e valevano per noi sempre qualcosa. E adesso? Pure le minacce rivolte ad un popolo, il nostro, con la corda al collo. Si era pure parlato, giorni fa, di una altra bella multarella, 40 milioni di euro, inflittaci dalla matrigna Europa per le discariche che non sarebbero in regola: il ministro ha affermato che non la pagheremo. Lui no di certo ma noi…

Salvini grida a gran voce e ne fa una bandiera: “Fuori dall’Euro!” e ormai molti lo seguono. “In Gran Bretagna si stanno rendendo conto che serve un referendum sul rimanere o meno in Europa. Se la Gran Bretagna votasse, a me piacerebbe che anche i cittadini italiani possano fare lo stesso. - Ha detto alla Stampa estera.- Noi vogliamo uscire dall'euro. È una moneta criminale. Ma ci vuole un'uscita concordata.

Forse che proprio nel cognome di quest’altro “Matteo” sia la speranza degli italiani delusi e calpestati ad ogni piè sospinto dai vari cialtroni che sorridono alle nostre spalle da Bruxelles?

E riprendiamoci una volta il nostro onore e la nostra sovranità, benedetto cielo!


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