lunedì, settembre 29, 2014
"Non vorrei che diventassero come i referendum per i radicali" 

"E' come paragonare la coppa dei campioni con una partita di prima categoria". Così Stefano Bonaccini, da ieri candidato alla presidenza della Regione Emilia Romagna, commenta la scarsa affluenza alle primarie intervenendo a Effetto Giorno, su Radio24. "La Champions è la primaria nazionale, con due mesi tutte le sere sulle tv e le radio, è la partita di prima categoria è quella per l'Emilia fatta in quindici giorni senza nessun network che ne parlasse. Non abbiamo potuto produrre alcun manifesto, nessun network che ne parlasse, nessun materiale spedito a casa come eravamo soliti fare, perché non c'è stato il tempo: il 12 settembre abbiamo presentato le candidature e in due settimane si è andato a votare. Poi c'è anche una certa stanchezza per le primarie, a dire il vero: a maggio si è votato nel più alto numero di comuni, in termini percentuali, rispetto a tutte le altre regioni italiane".

Troppe primarie? "Il problema non è fare troppe primarie, è farne troppe a pochi mesi di distanza. Ne abbiamo fatte a marzo per i comuni, a maggio si è votato per le elezioni e ora si è rivotato. Non vorrei che diventassero come i referendum per i Radicali: se ne abusiamo, rischiamo che lo strumento non venga valorizzato. Dopodiché sono venute 60mila persone, il Movimento 5 Stelle ha scelto una candidata con 266 click. Penso che adesso l'importante sia parlare di contenuti".

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa