mercoledì, luglio 09, 2014
“Sessantaquattro anni fa, nella partita decisiva della Coppa in Brasile, l’Uruguay vinse 2-1 sui padroni di casa, strappando il titolo di campione del mondo che la Seleção considerava già suo. Questo evento pesa ancora come una vergogna nazionale: la Coppa del 2014 doveva essere l’occasione per riscattare l´onta del “Maracanazo”, la sconfitta del 1950 al Maracaná di Rio, e invece…”. 

Misna - Padre Savio Corinaldesi, missionario saveriano in Brasile dal lontano 1968, offre alla MISNA la sua chiave di lettura sulla storica sconfitta subita ieri sera in semifinale dalla nazionale di calcio brasiliana allo stadio Mineirão di Belo Horizonte per 7 a 1 dalla Germania; una batosta già ribattezzata il “Mineirazo”.
“I 10 minuti di ‘black-out’ in cui la Germania ha fatto quattro goal
devono essere considerati assolutamente eccezionali. Anche se la squadra brasiliana non ha giocato bene, il risultato di ieri è davvero eccezionale. E in un certo senso ingiusto. Quasi certamente sabato, nella partita per il 3° e 4° posto, con Argentina o Olanda, il Brasile che vedremo sarà tutta un’altra squadra” osserva il missionario.

La Seleção, ricorda padre Savio, “è una squadra abituata a vincere. Il 7-1 di ieri si può considerare un incidente di percorso, particolarmente doloroso per il clima di euforia regnante nel paese. Sta di fatto che Felipe Scolari è stato scelto in modo unanime e la sua squadra, quando è stata annunciata, non ha ricevuto alcuna critica. E anche oggi in Brasile chi dice ‘peste e corna’ della squadra di Scolari, messo alle strette, non avrebbe altri nomi da proporre per una selezione migliore”.

Secondo il missionario nel gigante sudamericano è anche convincimento unanime che la Confederazione Brasiliana di Calcio (Cbf) “è diretta da gente incompetente e corrotta e il campionato nazionale è giudicato di pessima qualità. In più anche se il calcio è davvero la passione nazionale non esistono infrastrutture, scuole, vivai, proporzionate alla sua fama e alle necessità. I grandi club infatti preferiscono comprare giocatori affermati…”.

Dopo la partita, almeno a São Paulo e Curitiba, si sono verificati atti di vandalismo, con autobus dati alle fiamme e negozi saccheggiati; “disordini – dice padre Savio – che potrebbero ripetersi in altre città nei prossimi giorni”.

La disfatta del Mineirão arriva in concomitanza con l’inizio della campagna elettorale per le elezioni legislative e presidenziali del 5 ottobre, “e i candidati – conclude padre Savio – non hanno perso tempo per sfruttare la ‘catastrofe’ per guadagnare voti. Dilma avrebbe certamente guadagnato punti a favore con la vittoria della nazionale, mentre i suoi avversari hanno puntato sul «tanto peggio, tanto meglio». Aecio Neves e Campos, gli sfidanti di Dilma, cercheranno ora di strumentalizzare la sconfitta per attaccare il governo, accusandolo di incompetenza e distruggendo l’idea di una Coppa delle Coppe trionfale dentro e fuori degli stadi come fiore all’occhiello del potere”.


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