La misericordia divina è una grande luce di amore e di tenerezza, è la carezza di Dio sulle ferite dei nostri peccati: è quanto ha affermato Papa Francesco durante la Messa presieduta stamani a Santa Marta. Ce ne parla Sergio Centofanti: ascolta
Radio Vaticana - Il Vangelo dell’adultera perdonata ha dato lo spunto al Papa per spiegare cosa sia la misericordia di Dio. L’episodio è noto: i farisei e gli scribi portano a Gesù una donna sorpresa in adulterio e gli chiedono cosa farne, visto che la legge di Mosè prevedeva la lapidazione, in quanto peccato considerato gravissimo. “Il matrimonio – afferma il Papa - è il simbolo ed è anche una realtà umana del rapporto fedele di Dio col suo Popolo. E quando si rovina il matrimonio con un adulterio, si sporca questo rapporto di Dio con il popolo”. Ma gli scribi e i farisei pongono questa domanda per avere motivo di accusarlo: “Se Gesù avesse detto ‘Sì, sì, vai avanti con la lapidazione’, avrebbero detto alla gente: ‘Ma questo è il vostro maestro tanto buono… Guardate cosa ha fatto con questa povera donna!’. E se Gesù avesse detto: ‘No, poveretta! Perdonatela!’, avrebbero detto ‘non compie la legge!’ … A loro non importava la donna; non importavano gli adulteri, forse qualcuno di loro era adultero… Non importava! Soltanto importava fare una trappola a Gesù!”. Di qui la risposta del Signore: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei!”. Il Vangelo, con una “certa ironia”, dice che gli accusatori “se ne andarono, uno per uno, cominciando dai più anziani’. Si vede – osserva il Papa - che questi nella banca del cielo avevano un bel conto corrente contro di loro”. E Gesù resta da solo con la donna, come un confessore, dicendole: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? Dove sono? Siamo soli, tu ed io. Tu davanti a Dio, senza le accuse, senza le chiacchiere. Tu e Dio! Nessuno ti ha condannata?”. La donna risponde: “Nessuno, Signore!”, ma non dice: “E’ stata una falsa accusa! Io non ho fatto adulterio!”, “riconosce il suo peccato”. E Gesù afferma: “Neanche io ti condanno! Va’, va’ e d’ora in poi non peccare più, per non passare per un brutto momento come questo; per non passare tanta vergogna; per non offendere Dio, per non sporcare il bel rapporto fra Dio e il suo popolo”. "Gesù perdona! - afferma il Papa - Ma qui è qualcosa di più del perdono":
"Gesù passa la legge e va oltre. Non le dice: ‘Non è peccato l’adulterio!’. N. non lo dice! Ma non la condanna con la legge. E questo è il mistero della misericordia. Questo è il mistero della misericordia di Gesù".
“La misericordia – osserva Papa Francesco - è qualcosa di difficile da capire”:
“’Ma, Padre, la misericordia cancella i peccati?’. ‘No! Qquello che cancella i peccati è il perdono di Dio!’. La misericordia è il modo come perdona Dio. Perché Gesù poteva dire: ‘Io ti perdono. Vai!’, come ha detto a quel paralitico che gli avevano condotto dal soffitto: ‘I tuoi peccati ti sono perdonati!’. Qua dice: ‘Vai in pace!’. Gesù va oltre. Le consiglia di non peccare più. Qui si vede l’atteggiamento misericordioso di Gesù: difende il peccatore dai suoi nemici; difende il peccatore da una condanna giusta. Anche noi, quanti di noi, forse dobbiamo andare all’inferno, quanti di noi? E quella è giusta, la condanna… e Lui perdona oltre. Come? Con questa misericordia!”.
“La misericordia – afferma il Papa - va oltre e fa la vita di una persona di tal modo che il peccato sia messo da parte. E’ come il cielo”:
“Noi guardiamo il cielo, tante stelle, tante stelle; ma quando viene il sole, al mattino, con tanta luce, le stelle non si vedono. E così è la misericordia di Dio: una grande luce di amore, di tenerezza. Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza, carezzando le nostre ferite del peccato. Perché Lui è coinvolto nel perdono, è coinvolto nella nostra salvezza. E così Gesù fa il confessore: non la umilia, non le dice ‘Cosa hai fatto, dimmi! E quando lo ha fatto? E come lo hai fatto? E con chi lo hai fatto?’. No! ‘Va’, va’ e d’ora in poi non peccare più!’. E’ grande la misericordia di Dio, è grande la misericordia di Gesù. Perdonarci, carezzandoci!”.
Radio Vaticana - Il Vangelo dell’adultera perdonata ha dato lo spunto al Papa per spiegare cosa sia la misericordia di Dio. L’episodio è noto: i farisei e gli scribi portano a Gesù una donna sorpresa in adulterio e gli chiedono cosa farne, visto che la legge di Mosè prevedeva la lapidazione, in quanto peccato considerato gravissimo. “Il matrimonio – afferma il Papa - è il simbolo ed è anche una realtà umana del rapporto fedele di Dio col suo Popolo. E quando si rovina il matrimonio con un adulterio, si sporca questo rapporto di Dio con il popolo”. Ma gli scribi e i farisei pongono questa domanda per avere motivo di accusarlo: “Se Gesù avesse detto ‘Sì, sì, vai avanti con la lapidazione’, avrebbero detto alla gente: ‘Ma questo è il vostro maestro tanto buono… Guardate cosa ha fatto con questa povera donna!’. E se Gesù avesse detto: ‘No, poveretta! Perdonatela!’, avrebbero detto ‘non compie la legge!’ … A loro non importava la donna; non importavano gli adulteri, forse qualcuno di loro era adultero… Non importava! Soltanto importava fare una trappola a Gesù!”. Di qui la risposta del Signore: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei!”. Il Vangelo, con una “certa ironia”, dice che gli accusatori “se ne andarono, uno per uno, cominciando dai più anziani’. Si vede – osserva il Papa - che questi nella banca del cielo avevano un bel conto corrente contro di loro”. E Gesù resta da solo con la donna, come un confessore, dicendole: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? Dove sono? Siamo soli, tu ed io. Tu davanti a Dio, senza le accuse, senza le chiacchiere. Tu e Dio! Nessuno ti ha condannata?”. La donna risponde: “Nessuno, Signore!”, ma non dice: “E’ stata una falsa accusa! Io non ho fatto adulterio!”, “riconosce il suo peccato”. E Gesù afferma: “Neanche io ti condanno! Va’, va’ e d’ora in poi non peccare più, per non passare per un brutto momento come questo; per non passare tanta vergogna; per non offendere Dio, per non sporcare il bel rapporto fra Dio e il suo popolo”. "Gesù perdona! - afferma il Papa - Ma qui è qualcosa di più del perdono":
"Gesù passa la legge e va oltre. Non le dice: ‘Non è peccato l’adulterio!’. N. non lo dice! Ma non la condanna con la legge. E questo è il mistero della misericordia. Questo è il mistero della misericordia di Gesù".
“La misericordia – osserva Papa Francesco - è qualcosa di difficile da capire”:
“’Ma, Padre, la misericordia cancella i peccati?’. ‘No! Qquello che cancella i peccati è il perdono di Dio!’. La misericordia è il modo come perdona Dio. Perché Gesù poteva dire: ‘Io ti perdono. Vai!’, come ha detto a quel paralitico che gli avevano condotto dal soffitto: ‘I tuoi peccati ti sono perdonati!’. Qua dice: ‘Vai in pace!’. Gesù va oltre. Le consiglia di non peccare più. Qui si vede l’atteggiamento misericordioso di Gesù: difende il peccatore dai suoi nemici; difende il peccatore da una condanna giusta. Anche noi, quanti di noi, forse dobbiamo andare all’inferno, quanti di noi? E quella è giusta, la condanna… e Lui perdona oltre. Come? Con questa misericordia!”.
“La misericordia – afferma il Papa - va oltre e fa la vita di una persona di tal modo che il peccato sia messo da parte. E’ come il cielo”:
“Noi guardiamo il cielo, tante stelle, tante stelle; ma quando viene il sole, al mattino, con tanta luce, le stelle non si vedono. E così è la misericordia di Dio: una grande luce di amore, di tenerezza. Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza, carezzando le nostre ferite del peccato. Perché Lui è coinvolto nel perdono, è coinvolto nella nostra salvezza. E così Gesù fa il confessore: non la umilia, non le dice ‘Cosa hai fatto, dimmi! E quando lo ha fatto? E come lo hai fatto? E con chi lo hai fatto?’. No! ‘Va’, va’ e d’ora in poi non peccare più!’. E’ grande la misericordia di Dio, è grande la misericordia di Gesù. Perdonarci, carezzandoci!”.
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