venerdì, marzo 21, 2014
Il mito si rinnova! Dagli anni’60 la Mini non smette di stupire i suoi appassionati. 

di Davide Bianchino 

Sin dalla nascita si capì subito che si trattava di un’auto fuori dal comune: trazione anteriore (una rarità per quegli anni), dimensioni micro e tenuta di strada da go-kart. Nonostante un prezzo d’acquisto non proprio economico per l’epoca, fu subito un successo. Poi arrivarono le corse (soprattutto i rally di Montecarlo) a consacrarla definitivamente. Nel 2001 la svolta: Bmw resuscita il mito creando un vero e proprio marchio (Mini) e realizzando una vettura estremamente simile nell’estetica alla Mini degli anni’60.

Ma trattasi ovviamente di un’auto completamente nuova: moderna, ricca, rifinita con cura, tecnologicamente all’avanguardia. Il grande pregio della Bmw è stato quello di aver mantenuto intatto il “carattere” originario della vettura, essenzialmente rappresentato dalla sua inconfondibile estetica e dalla sua inarrivabile tenuta di strada. Sì, perché guidare una Mini è sempre stata un’esperienza unica, diversa da qualunque altra auto: provate a chiederlo a chi ha avuto questa fortuna almeno una volta nella vita.

Nel 2007 la seconda generazione della vettura: tante novità tecniche ma estetica appena ritoccata per stare al passo con gli anni. Oggi la terza generazione. Qualcuno potrebbe ancora obiettare sulle limitate novità estetiche. Ma erroneamente: un mito si ritocca non si stravolge. E comunque è tutta un’altra vettura rispetto alla precedente, persino più grande. Bmw è talmente sicura della natura ormai internazionale del proprio modello che per la prima volta ha organizzato la presentazione ufficiale negli Usa. Ma torniamo alle novità della vettura che, seppur nascoste, sono moltissime.

La lunghezza è aumentata di quasi 10 cm (3,83 m) migliorando così abitabilità e bagagliaio. Fari al led sia davanti che dietro. Cofano motore bombato a sottolineare il carattere sportivo della vettura e parabrezza ancor più inclinato. Ma le vere novità si trovano sotto il cofano: la terza generazione porta in dote i nuovissimi motori a tre cilindri. Cilindrate più piccole compensate dal turbo, peso ridotto, migliori prestazioni e consumi più bassi.

Si parte col nuovissimo 1.2 turbobenzina da 102cv e col 1.5 turbodiesel da 95cv. Salendo troviamo un nuovo 1.5 turbobenzina da ben 136cv e il 1.5 turbodiesel da 115cv. Tutti a tre cilindri. Al top c’è sempre la Cooper S con un 2.0 turbobenzina da 192cv. Tutti i motori rispettano già la normativa antinquinamento Euro 6. La vera novità all’interno dell’abitacolo è rappresentata invece dal nuovo elemento circolare a centro plancia. Quello che prima era un grande tachimetro ora è diventata una vera e propria stazione multimediale. Tachimetro e contagiri si trovano invece più convenzionalmente dietro al volante.

I prezzi partono dai 18.300 euro della One 1.2 benzina e dai 19.900 della One Diesel. Un mito come la Mini non necessita nemmeno di particolari atteggiamenti scaramantici riguardo le vendite: tutti sono già sicuri che sarà un successo. Ancora una volta.


"Automaniaco", il blog Lpl di Davide Bianchino


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