sabato, febbraio 22, 2014
Ricca di eventi la quarta serata del Festival, purtroppo funestata dalla notizia della morte di Francesco Di Giacomo, cantante della storica band "Banco del Mutuo Soccorso". 

di Fabio Gioffrè

Finalmente un ricordo dedicato al grande Sergio Endrigo e il luogo è quello giusto, il mitico palco dell'Ariston. La voce è quella di Marco Mengoni che inaugura la serata con la bellissima "Io che amo solo te", il capolavoro di Sergio Endrigo che è tra le più belle canzoni italiane della storia. Simpatico lo sketch della Littizzetto che ha visto il maestro Vessicchio travestito da misterioso amante con un casco da motociclista che gli celava il volto.

La nota veramente triste della serata è stata la notizia della morte del cantante solista del "Banco del Mutuo Soccorso", Francesco Di Giacomo. Il cantante è morto per le conseguenze di un incidente stradale avventuno nel pomeriggio a Zagarolo, vicino Roma. Secondo le prime ricostruzioni il cantante, che viaggiava da solo, sarebbe stato colto da un malore che gli avrebbe fatto perdere il controllo dell'auto: dopo aver invaso l'altra corsia, la vettura si è schiantata contro una Rover che viaggiava in senso opposto. Vana la corsa in ospedale. Un lungo applauso ed una Standing ovation hanno onorato la memoria di Di Giacomo. "Siamo vicini alla famiglia", ha detto il conduttore.

Un pizzico di magia la porta al Festival il redivivo Silvan che restituisce il sorriso in sala, grazie anche alla protagonista del suo numero d'illusionismo, Luciana Litizzetto, ridotta prima a pochi centimetri di altezza e poi riportata a statura normale. La magia al pubblico piace sempre, anzi no... la prestidigitazione! A dire il vero lo stesso Silvan sembra essere una magica illusione, è identico da almeno 30 anni. Mistero, è la parola giusta per questo inspiegabile fenomeno d'ibernazione.

La serata prosegue con due grandi artisti, Gino Paoli e il pianista jazz Danilo Rea. Il duo artistico crea una magnifica atmosfera rendendo omaggio alla scuola d'autore genovese. Rea è l'orchestra, Paoli l'interprete che fa rivivere con 'grande Arte' l'essenza delle note di "Vedrai vedrai" di Tenco e "Il nostro concerto" di Umberto Bindi. Gino Paoli infine canta "Il cielo in una stanza", un classico indimenticabile ancora oggi da giovani e meno giovani. Esibizione magnifica. Non meno emozionante è anche l'esibizione di Ron che rende omaggio al suo amico Lucio Dalla, intonando "Cara", lungo applauso anche per lui.

Peccato per l'esclusione dal concorso del bravo Riccardo Sinigallia, il suo brano "Prima di andare via" era già stato eseguito in pubblico. Sinigallia ha chiesto "scusa" sul palco dell'Ariston, ed ha annunciato che non farà ricorso, si è preso la responsabilità dell'accaduto: "La mia casa discografica non ne era a conoscenza". Fazio ha comunque invitato il giovane artista a salire ancora sul palco dell'Ariston nella quinta serata, si esibirà fuori concorso.

Luca Zingaretti a Sanremo ricorda Peppino Impastato, "era un attivista, la mafia lo ha ucciso quando aveva 30 anni perché aveva tradito le regole della sottomissione, a lui è dedicato il film di Marco Tullio Giordana I cento passi: di lui restano memoria, pensieri, emozioni, resta il suo nome pronunciato con affetto" ha detto l'attore che poi ha letto alcune frasi di uno dei simboli della lotta alla mafia. "Se non si insegna la bellezza alla gente ci si abitua agli orrendi palazzi e ci si dimentica di com'erano prima quei luoghi. E' per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza, perché non si abitui alla rassegnazione, ma resti il desiderio della curiosità e della bellezza".

Dopo l'omaggio di Enrico Brignano al grande Aldo Fabrizi, la serata continua con le ultime esibizioni e finalmente si conosce il nome del  vincitore dei giovani: Rocco Hunt. Il giovane rapper emozionatissimo ritira il premio e si esibisce con la sua bella canzone d'amore per la sua città, Napoli. Il testo 'grida' con forza e fierezza che Napoli è la terra del sole, non la terra dei fuochi:

Questo posto non deve morire
La mia gente non deve partire
Il mio accento si deve sentire

Recita così parte del testo di “Nu Juorno Buono”, e dunque auguri al giovanissimo Rocco Hunt, vittoria meritata. Evviva la Napoli della legalità.




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