Progressi nello smaltimento. Ma paura per questioni sicurezza. Rischi ci sono.
Roma (WSI) - Le armi chimiche siriane da distruggere, in base agli accordi statuiti sotto l'egida dell'Opac, passeranno per il trasbordo in Italia al porto commerciale di Gioia Tauro, secondo fonti qualificate contattate da Tmnews.
L'annuncio sarà dato oggi al Parlamento, in audizione congiunta, dal ministro degli esteri Emma Bonino, dal ministro delle Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi e dal direttore dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) Ahmet Üzümcü.
I progressi nello smaltimento di armi chimiche sono stati abbastanza notevoli e i tecnici sono stati in grado di verificare l'eliminazione delle armi chimiche in Siria. Hanno distrutto gli impianti di costruzione e le apparecchiature di fabbricazione delle armi.
A dicembre, come diversi altri paesi, l'Italia aveva offerto un suo porto per il trasbordo delle armi chimiche Siriane. Intervistata da RaiNews24 il 18 dicembre, il ministro degli esteri Bonino aveva detto: "Mi auguro che non si faranno polemiche per degli impegni internazionali che il Paese si deve assumere, e che le forze politiche si comportino con il necessario decoro".
Sempre il 18, l'Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche (Opac) aveva pubblicato le linee guida del programma per il trasporto fuori dalla Siria degli arsenali chimici da distruggere. L'Opac stabiliva che il trasporto verso il porto di Latakia sarà effettuato su mezzi blindati russi, sotto la sorveglianza di telecamere cinesi.
Gli agenti chimici più pericolosi (definite di "categoria 1") verranno poi trasferiti in circa tremila speciali contenitori e imbarcati sulla nave statunitense Mv Cape Ray, che procederà alla distruzione per idrolisi una volta giunta in acque internazionali.
A inizio gennaio, Sigrid Kaag, coordinatrice della missione dell'Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche in Siria, si è detta moderatamente ottimista sul rispetto della scadenza del 30 giugno come data ultima per la distruzione di tutti gli arsenali chimici siriani.
In precedenza la stessa Opac aveva chiesto alla Siria di intensificare gli sforzi per la distruzione dei suoi arsenali, dopo che Damasco aveva annunciato un ritardo nel trasferimento fuori dal Paese di alcuni agenti chimici; Kaag ha spiegato che "non esiste alcun motivo di pensare che vi saranno dei ritardi" rispetto alla data del 30 giugno, pur ricordando come la Siria rimanga "un Paese in guerra dove la situazione della sicurezza può cambiare da un giorno all'altro".
Il primo carico di agenti chimici è stato già trasferito a bordo di una nave danese, diretta verso acque internazionali dove dovrà rimanere "in attesa dell'arrivo nel porto siriano di Latakia di altri agenti chimici importanti", ovvero appartenenti alla "categoria 1" quelli più pericolosi.
Questi verranno successivamente trasferiti in circa tremila speciali contenitori e imbarcati - in un porto italiano non ancora precisato - sulla nave statunitense Mv Cape Ray, che procederà alla loro distruzione per idrolisi una volta giunta in acque internazionali.
A complicare la logistica del piano dell'Onu per la distruzione delle armi chimiche sono le condizioni di sicurezza sul terreno, soprattutto per quel che riguarda i siti vicini alle zone di combattimento: il trasferimento completo degli agenti chimici avrebbe dovuto essere ultimato il 31 dicembre, ma non è stata resa nota alcuna altra scadenza per la fine di questa prima fase delle operazioni.
(TMNews)
Roma (WSI) - Le armi chimiche siriane da distruggere, in base agli accordi statuiti sotto l'egida dell'Opac, passeranno per il trasbordo in Italia al porto commerciale di Gioia Tauro, secondo fonti qualificate contattate da Tmnews.
L'annuncio sarà dato oggi al Parlamento, in audizione congiunta, dal ministro degli esteri Emma Bonino, dal ministro delle Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi e dal direttore dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) Ahmet Üzümcü.
I progressi nello smaltimento di armi chimiche sono stati abbastanza notevoli e i tecnici sono stati in grado di verificare l'eliminazione delle armi chimiche in Siria. Hanno distrutto gli impianti di costruzione e le apparecchiature di fabbricazione delle armi.
A dicembre, come diversi altri paesi, l'Italia aveva offerto un suo porto per il trasbordo delle armi chimiche Siriane. Intervistata da RaiNews24 il 18 dicembre, il ministro degli esteri Bonino aveva detto: "Mi auguro che non si faranno polemiche per degli impegni internazionali che il Paese si deve assumere, e che le forze politiche si comportino con il necessario decoro".
Sempre il 18, l'Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche (Opac) aveva pubblicato le linee guida del programma per il trasporto fuori dalla Siria degli arsenali chimici da distruggere. L'Opac stabiliva che il trasporto verso il porto di Latakia sarà effettuato su mezzi blindati russi, sotto la sorveglianza di telecamere cinesi.
Gli agenti chimici più pericolosi (definite di "categoria 1") verranno poi trasferiti in circa tremila speciali contenitori e imbarcati sulla nave statunitense Mv Cape Ray, che procederà alla distruzione per idrolisi una volta giunta in acque internazionali.
A inizio gennaio, Sigrid Kaag, coordinatrice della missione dell'Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche in Siria, si è detta moderatamente ottimista sul rispetto della scadenza del 30 giugno come data ultima per la distruzione di tutti gli arsenali chimici siriani.
In precedenza la stessa Opac aveva chiesto alla Siria di intensificare gli sforzi per la distruzione dei suoi arsenali, dopo che Damasco aveva annunciato un ritardo nel trasferimento fuori dal Paese di alcuni agenti chimici; Kaag ha spiegato che "non esiste alcun motivo di pensare che vi saranno dei ritardi" rispetto alla data del 30 giugno, pur ricordando come la Siria rimanga "un Paese in guerra dove la situazione della sicurezza può cambiare da un giorno all'altro".
Il primo carico di agenti chimici è stato già trasferito a bordo di una nave danese, diretta verso acque internazionali dove dovrà rimanere "in attesa dell'arrivo nel porto siriano di Latakia di altri agenti chimici importanti", ovvero appartenenti alla "categoria 1" quelli più pericolosi.
Questi verranno successivamente trasferiti in circa tremila speciali contenitori e imbarcati - in un porto italiano non ancora precisato - sulla nave statunitense Mv Cape Ray, che procederà alla loro distruzione per idrolisi una volta giunta in acque internazionali.
A complicare la logistica del piano dell'Onu per la distruzione delle armi chimiche sono le condizioni di sicurezza sul terreno, soprattutto per quel che riguarda i siti vicini alle zone di combattimento: il trasferimento completo degli agenti chimici avrebbe dovuto essere ultimato il 31 dicembre, ma non è stata resa nota alcuna altra scadenza per la fine di questa prima fase delle operazioni.
(TMNews)
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