Cerimonia alla Knesset e saluto dell'esercito nel villaggio palestinese di Latrun, distrutto nel 1948. Sepoltura in Negev dove incombe minaccia di trasferimento dei beduini.
Gerusalemme (NenaNews) - Israele rende omaggio al suo "leone". Oggi è giornata di lutto per il Paese che fino al pomeriggio sarà impegnato nel saluto all'ex premier. Tante le lacrime versate e tante le parole spese - anche da rappresentanti delle diplomazie internazionali - per incensare la memoria di colui che per tanti altri non è stato altro che un criminale di guerra.
Da ieri la camera ardente è stata sistemata di fronte alla Knesset, il parlamento israeliano, visitata da migliaia di comuni cittadini:"Il mio cuore è spezzato - ha detto Uri Rottman, ex soldato venuto a salutare Sharon - Israele ha perso il suo re David. Non ci sono altre parole per descrivere quest'uomo, non avremo mai altre persone così".
Stamattina la cerimonia funebre si è tenuta anch'essa di fronte alla Knesset. Durante la commemorazione, l'attuale premier Netanyahu - e leader del partito Likud, di cui Sharon fu tra i fondatori negli anni Settanta - ha parlato dell'ex leader come del "più grande militare del popolo ebraico e dell'esercito israeliano": "La creazione di Israele è stata realizzata da una generazione di coraggiosi combattenti che ha ricostruito l'eredità dell'audacia ebraica che sembrava scomparsa. Ariel Sharon ha avuto un ruolo centrale nel ricostruire questa eredità".
Parole di miele anche dal presidente Shimon Peres, considerato dall'opinione pubblica internazionale l'alter ego del falco Sharon. Peres ha approfittato della cerimonia per ricordare la vera eredità lasciata dall'ex premier: "Le sue impronte sono impresse in ogni valle e in ogni collina. Ha coltivato la terra con la falce e l'ha difesa con la spada". Parole che trovano peinamente riscontro nell'occupazione militare e nella colonizzazione dei Territori palestinesi.
Presenti alla cerimonia alla Knesset anche molti leader mondiali: tra loro l'ex premier britannico Tony Blair, il primo ministro ceco Rusnok, il ministro degli Esteri tedesco Steinmeier. Il vice presidente statunitense, Joe Biden, ha definito Sharon la "stella polare, la sopravvivenza dello Stato d'Israele e del popolo ebraico". Ma il più atteso è stato Ze'ev Hever, leader del movimento dei coloni e grande amico di Sharon prima del 2005: i due interruppero gli storici legami dopo la decisione, mai digerita dai coloni, di ritirarsi da Gaza.
La commemorazione proseguirà nel pomeriggio, con la cerimonia privata della famiglia nella fattoria Sycamore, nel deserto del Negev dove Sharon allevava bestiame. Qui l'ex leader israeliano sarà sepolto accanto alla tomba della moglie Lily, a pochi chilometri dal confine con Gaza, da cui stamattina sono partiti due razzi che non sono caduti in territorio israeliano, ma in mare. L'esercito di Tel Aviv è comunque in stato d'allerta, pronto a utilizzare Iron Dome, il sistema anti-missilistico testato negli ultimi due anni contro la Striscia. Sono stati dispiegati 800 poliziotti per garantire la sicurezza del funerale, minacciato non tanto dai razzi da Gaza, quanto da possibili azioni di protesta da parte di ebrei estremisti, ancora furiosi per il ritiro da Gaza.
Prima della cerimonia nel Naqab (nome arabo del Negev), simbolo odierno delle discriminazioni interne alla società israeliana e del trasferimento forzato della popolazione beduina palestinese - uno dei chiodi fissi di Sharon -, la bara passerà per Latrun, villaggio palestinese distrutto nel 1948 e spopolato proprio dalle milizie sioniste guidate da Sharon, e oggi sede del Museo dell'Esercito. Ad accogliere il corpo di Sharon saranno i suoi figli, Gilad e Omri, e il capo dello staff dell'esercito, il generale Benny Gantz. Proprio i figli ieri hanno annunciato l'utilizzo di schermi giganti per permettere a migliaia di comuni cittadini di seguire la cerimonia funebre. Nena News
Stamattina la cerimonia funebre si è tenuta anch'essa di fronte alla Knesset. Durante la commemorazione, l'attuale premier Netanyahu - e leader del partito Likud, di cui Sharon fu tra i fondatori negli anni Settanta - ha parlato dell'ex leader come del "più grande militare del popolo ebraico e dell'esercito israeliano": "La creazione di Israele è stata realizzata da una generazione di coraggiosi combattenti che ha ricostruito l'eredità dell'audacia ebraica che sembrava scomparsa. Ariel Sharon ha avuto un ruolo centrale nel ricostruire questa eredità".
Parole di miele anche dal presidente Shimon Peres, considerato dall'opinione pubblica internazionale l'alter ego del falco Sharon. Peres ha approfittato della cerimonia per ricordare la vera eredità lasciata dall'ex premier: "Le sue impronte sono impresse in ogni valle e in ogni collina. Ha coltivato la terra con la falce e l'ha difesa con la spada". Parole che trovano peinamente riscontro nell'occupazione militare e nella colonizzazione dei Territori palestinesi.
Presenti alla cerimonia alla Knesset anche molti leader mondiali: tra loro l'ex premier britannico Tony Blair, il primo ministro ceco Rusnok, il ministro degli Esteri tedesco Steinmeier. Il vice presidente statunitense, Joe Biden, ha definito Sharon la "stella polare, la sopravvivenza dello Stato d'Israele e del popolo ebraico". Ma il più atteso è stato Ze'ev Hever, leader del movimento dei coloni e grande amico di Sharon prima del 2005: i due interruppero gli storici legami dopo la decisione, mai digerita dai coloni, di ritirarsi da Gaza.
La commemorazione proseguirà nel pomeriggio, con la cerimonia privata della famiglia nella fattoria Sycamore, nel deserto del Negev dove Sharon allevava bestiame. Qui l'ex leader israeliano sarà sepolto accanto alla tomba della moglie Lily, a pochi chilometri dal confine con Gaza, da cui stamattina sono partiti due razzi che non sono caduti in territorio israeliano, ma in mare. L'esercito di Tel Aviv è comunque in stato d'allerta, pronto a utilizzare Iron Dome, il sistema anti-missilistico testato negli ultimi due anni contro la Striscia. Sono stati dispiegati 800 poliziotti per garantire la sicurezza del funerale, minacciato non tanto dai razzi da Gaza, quanto da possibili azioni di protesta da parte di ebrei estremisti, ancora furiosi per il ritiro da Gaza.
Prima della cerimonia nel Naqab (nome arabo del Negev), simbolo odierno delle discriminazioni interne alla società israeliana e del trasferimento forzato della popolazione beduina palestinese - uno dei chiodi fissi di Sharon -, la bara passerà per Latrun, villaggio palestinese distrutto nel 1948 e spopolato proprio dalle milizie sioniste guidate da Sharon, e oggi sede del Museo dell'Esercito. Ad accogliere il corpo di Sharon saranno i suoi figli, Gilad e Omri, e il capo dello staff dell'esercito, il generale Benny Gantz. Proprio i figli ieri hanno annunciato l'utilizzo di schermi giganti per permettere a migliaia di comuni cittadini di seguire la cerimonia funebre. Nena News
di Chiara Cruciati
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