venerdì, gennaio 10, 2014
Assai raro e per gli standard nipponici inconcepibile, lo scandalo che interessa prodotti alimentari surgelati va estendendosi in un paese incredulo.  

Misna - Almeno un migliaio di giapponesi sono stati intossicati nei giorni scorsi da pizza, lasagne e altri prodotti usciti dagli impianti di una sussidiaria della Maruha Nichiro Holdings, maggiore produttore di prodotti ittici del paese. I sintomi sono vomito, diarrea e altri, abituali, di avvelenamento da pesticidi che hanno colpito, in particolare, i consumatori dell’isola settentrionale di Hokkaido. Tra gli intossicati anche bambini, uno addirittura di nove mesi, ospitalizzato nella prefettura di Osaka.

Interessati soprattutto prodotti a base di grano e di riso, alimenti attaccati attaccati dagli afidi che il malathion, componente chimico tossico usato nella disinfestazione dovrebbe eliminare. Una sua concentrazione eccessiva sta però provocando una delle crisi più gravi dell’industria alimentare giapponese, famosa per l’attenzione a igiene e sicurezza, e per questo gli investigatori stanno seguendo anche la pista di una contaminazione dolosa delle materie prime prodotte nello stabilimento di Gunma, a nord di Tokyo.

La casa Maruha Nichiro ha richiamato 6,4 milioni di confezioni potenzialmente a rischio, tutte vendute sul mercato giapponese, di cui 1,5 milioni già restituite. Tuttavia, in parte dovuto a maggiore attenzione, in parte a psicosi, l’allarme contaminazione si è esteso a macchia d’olio: fino a ieri, l’azienda aveva ricevuto 630.000 chiamate dai consumatori per segnalare irregolarità nel prodotto oppure timori di intossicazione dopo averne consumato.

Il caso più recente di grave avvelenamento alimentare è stato quello dell’agosto 2012, quando il consumo di cavoli contaminati da colibatteri uccise sette persone. Continua però, anche per i tentativi smascherati di contenere danni e informazioni, il timore per contaminazioni radioattive di prodotti del suolo e ittici causati dal fallout radioattivo dalla centrale nucleare di Fukushima, mandata in avaria dallo tsunami dell’11 marzo 2011.


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