Un'importante operazione della Polizia di Stato ha portato all'arresto di quattordici persone a Napoli, smantellando una pericolosa rete di baby camorristi. (video dell'omicidio)

Tra gli arrestati, ben sei sono minorenni, un dato allarmante che sottolinea la precoce infiltrazione della criminalità organizzata tra i giovanissimi. Le accuse contestate agli indagati sono gravissime: omicidio, tentato omicidio e detenzione illegale di armi.

L'indagine che ha condotto ai fermi odierni è strettamente collegata all'efferato omicidio di Emanuele Durante, il ventenne assassinato nel marzo scorso da sicari a bordo di uno scooter. Durante era già coinvolto nelle indagini per l'uccisione di un quindicenne avvenuta nell'ottobre precedente.

Proprio le cruente immagini dell'agguato di marzo si sono rivelate un elemento probatorio cruciale, fornendo agli inquirenti elementi determinanti per identificare e catturare i presunti responsabili.

La vicenda di Emanuele Durante si intreccia tragicamente con un altro episodio di violenza camorristica che ha scosso la città: il giovane era infatti cugino di Annalisa Durante, la quattordicenne uccisa nel 2024 da un proiettile vagante esploso durante un regolamento di conti tra clan rivali. Questo inquietante legame familiare evidenzia la profonda ciclicità della violenza e la persistente influenza della criminalità organizzata sul tessuto sociale napoletano, con conseguenze devastanti soprattutto tra le nuove generazioni. L'operazione odierna rappresenta un segnale importante nella lotta contro la criminalità minorile e un tentativo di spezzare questa spirale di violenza che affligge la città.