Stanno arrivando in queste ore a San Pietroburgo i capi di Stato e di governo che parteciperanno a partire da domani al vertice del G20 nella seconda città della Russia. I paesi più industrializzati e le economie emergenti, oltre ad affrontare ai delicati temi finanziari in agenda, cercheranno di sciogliere la matassa siriana per trovare un accordo che rilanci il dialogo e scongiuri un intervento militare non autorizzato dall’Onu.
Misna - Se da un lato il presidente americano Barack Obama ha incassato nelle ultime ore l’appoggio di alti esponenti repubblicani, in vista del voto sui raid in Siria, fissato al Congresso per la prossima settimana – il suo omologo russo Vladimir Putin ha ribadito che in mancanza di un’approvazione del Consiglio di Sicurezza Onu l’attacco sarebbe illegale. Il presidente ha fatto sapere inoltre che la fornitura dei missili S-300 promessi a Damasco dalla Russia è stata “congelata ma non interrotta” e che Mosca è pronta a fornire questi missili “sensibili” anche ad “altri paesi” del mondo se sulla Siria verrà violato
il diritto internazionale. Per la prima volta tuttavia, Putin ha però accennato alla possibilità di un assenso russo a un’azione armata contro il regime siriano, qualora fosse provato il suo ricorso alle armi chimiche e si ottenesse l’autorizzazione delle Nazioni Unite. Intanto da Stoccolma, unica tappa nel suo viaggio verso San Pietroburgo, il presidente Obama ha dichiarato che la comunità internazionale “non può rimanere silente” dopo l’uso delle armi chimiche da parte del regime siriano contro il suo popolo, ed ha chiesto di approntare “un’efficace risposta che faccia da deterrente ad utilizzi analoghi nel futuro”. “Non ripeteremo l’errore dell’Iraq” ha aggiunto Obama precisando che gli Usa hanno ‘’un elevato grado di sicurezza’’ che gli attacchi chimici siano stati commessi dal regime di Bashar al Assad. Tra le poche voci che ancora si levano per la pace, quella di Papa Francesco che anche oggi, al termine dell’udienza generale ha chiesto che “Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace”. Per Sabato il Pontefice ha indetto una speciale giornata di preghiera e digiuno, per la pace in Siria e nel mondo a cui ha aderito tra gli altri il gran Mufti di Siria.
Misna - Se da un lato il presidente americano Barack Obama ha incassato nelle ultime ore l’appoggio di alti esponenti repubblicani, in vista del voto sui raid in Siria, fissato al Congresso per la prossima settimana – il suo omologo russo Vladimir Putin ha ribadito che in mancanza di un’approvazione del Consiglio di Sicurezza Onu l’attacco sarebbe illegale. Il presidente ha fatto sapere inoltre che la fornitura dei missili S-300 promessi a Damasco dalla Russia è stata “congelata ma non interrotta” e che Mosca è pronta a fornire questi missili “sensibili” anche ad “altri paesi” del mondo se sulla Siria verrà violato
il diritto internazionale. Per la prima volta tuttavia, Putin ha però accennato alla possibilità di un assenso russo a un’azione armata contro il regime siriano, qualora fosse provato il suo ricorso alle armi chimiche e si ottenesse l’autorizzazione delle Nazioni Unite. Intanto da Stoccolma, unica tappa nel suo viaggio verso San Pietroburgo, il presidente Obama ha dichiarato che la comunità internazionale “non può rimanere silente” dopo l’uso delle armi chimiche da parte del regime siriano contro il suo popolo, ed ha chiesto di approntare “un’efficace risposta che faccia da deterrente ad utilizzi analoghi nel futuro”. “Non ripeteremo l’errore dell’Iraq” ha aggiunto Obama precisando che gli Usa hanno ‘’un elevato grado di sicurezza’’ che gli attacchi chimici siano stati commessi dal regime di Bashar al Assad. Tra le poche voci che ancora si levano per la pace, quella di Papa Francesco che anche oggi, al termine dell’udienza generale ha chiesto che “Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace”. Per Sabato il Pontefice ha indetto una speciale giornata di preghiera e digiuno, per la pace in Siria e nel mondo a cui ha aderito tra gli altri il gran Mufti di Siria.
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