mercoledì, agosto 14, 2013
Quando in Italia si dice “Cavaliere”, il pensiero va subito e inevitabilmente a lui, Silvio Berlusconi, che però ora rischia di perdere l'onorificenza grazie al M5S, che in quest’agosto di fuoco torna alla carica infierendo ancora su di lui

di Simona Santullo

Con una mozione presentata al Senato, l’intero gruppo parlamentare del M5S chiede che a Berlusconi sia revocato il titolo di "Cavaliere del lavoro”, conferitogli il 2 giugno 1977 dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Primi firmatari della mozione sono Gianluca Castaldi e il capogruppo Nicola Morra. Esistono infatti dei requisiti per ottenere il titolo di Cavaliere del Lavoro, e se uno di questi requisiti viene meno, viene meno naturalmente anche l’onorificenza. L’articolo 11 dello statuto che regola l’istituzione recita: “Nei casi previsti dagli artt. 28 e 29 del Codice penale, il Cancelliere dell’Ordine dispone l’annotazione sul decreto originale di concessione, degli estremi della sentenza comportante la privazione dell’onorificenza” e gli articoli 28 e 29 del codice penale riguardano proprio l’interdizione dai pubblici uffici; quindi una volta che l’entità sarà rideterminata dal tribunale d’Appello, il Cancelliere dell’ordine farà partire un’istruttoria ad hoc, che dovrebbe concludersi con il ritiro del titolo onorifico. Oppure la revoca potrebbe avvenire su iniziativa del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.

L’onorificenza in oggetto è stata attribuita a Berlusconi per la categoria Industria edile e telecomunicazioni, settore nel cui ambito si sono consumati i reati per i quali egli è stato definitivamente condannato. Nel testo della mozione si ricorda che la legge prevede che «incorre nella perdita dell’onorificenza l’insignito che se ne renda indegno». La condanna per frode fiscale confermata dalla Suprema Corte di Cassazione appare tale da rendere indegno il titolare dell’onorificenza perché interessa specificatamente l’inosservanza di uno dei requisiti per ottenere la decorazione, e cioè il non aver adempiuto agli obblighi tributari.

La proposta "di revoca della onorificenza deve essere comunicata all'interessato affinché, entro il termine di decadenza di giorni trenta, presenti per iscritto le difese da sottoporre alla valutazione del consiglio dell'Ordine, che esprime il proprio parere nei successivi sessanta giorni".

Altro duro colpo quindi all’immagine di Silvio Berlusconi: forse dovremo un po’ tutti perdere l’abitudine di chiamarlo “Cavaliere”. Prima di lui, ricordiamo il precedente caso di Callisto Tanzi: dopo la condanna, infatti, l’ex patron di Parmalat fu spogliato del titolo onorifico. A Berlusconi inoltre, sono stati ritirati i suoi passaporti, quello di comune cittadino e quello da diplomatico, consegnati alla Digos di Roma, come previsto dopo l’emissione del decreto di esecuzione della pena nei confronti dell’ex premier per il caso Mediaset.

Ovviamente a tutto questo Berlusconi e il Pdl proprio non ci stanno, e il coordinatore nazionale del partito Sandro Bondi si è affrettato a dire che “o la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti”. Staremo un po’ a vedere cosa succederà, ma rimane difficile credere che gli italiani, arrivati ormai alla canna del gas in un paese dove il declino inarrestabile inizia a fare paura a molti, faranno una guerra civile per Berlusconi. Una guerra civile in questo paese potrebbe avvenire per altre ragioni, ben più rilevanti per il popolo...

Certo è che da anni Silvio Berlusconi è il nome più scritto e citato su quotidiani e telegiornali, spesso col titolo di "Cav". Una tradizione che unisce stampa di centrodestra e di sinistra: la revoca del titolo potrebbe gettare nel panico tutta la stampa, italiana ed estera…

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Troppo spesso si danno via onorificenze per amicizia o conoscenza di politici. Ci sono tanti cav, comm, grand'uff. che sono emeriti imbecilli e nn han fatto nulla per meritarlo. Così chi lo ha meritato davvero si sente svilito. Solita Italietta dei raccomandati.
Pier Paolo

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