giovedì, maggio 09, 2013
«In Venezuela la libertà è appesa a un filo»: è la denuncia di monsignor Oswaldo Azuaje, vescovo di Trujillo, recentemente in visita al quartier generale di Aiuto alla Chiesa che Soffre a Königstein in Germania. 

Il presule carmelitano descrive il momento drammatico vissuto dal suo Paese, aggravatosi in seguito alle elezioni presidenziali del 14 aprile scorso. «Il Venezuela è spaccato a metà e questa separazione ha provocato ulteriori divisioni all’interno della società e una grave scissione in seno alla classe politica. Purtroppo non è una novità per noi. La politica venezuelana degli ultimi anni è stata caratterizzata da contrasti e discussioni: non solo alterchi, ma vere e proprie ostilità». Per monsignor Azuaje l’attuale tensione ha conseguenze su gran parte della popolazione e, seminando rancore e discordia, mina i rapporti interpersonali e familiari. È quindi prioritaria la ricerca di un dialogo per la pace . «La democrazia – aggiunge il vescovo – non comporta esclusivamente indire delle consultazioni per eleggere un leader politico . È anche la capacità di convivere con chi è diverso da noi, di rispettare e saper ascoltare chi ha un’opinione differente dalla nostra».

Il presule ricorda la dichiarazione della Conferenza episcopale venezuelana del 2 maggio scorso. L’episcopato aveva già emesso un comunicato il 17 aprile, a pochi giorni dai risultati elettorali, ma ha sentito il bisogno di rivolgersi nuovamente alla popolazione, dopo i numerosi episodi di violenza registrati in tutto il Paese e in seno al Parlamento. Il 30 aprile, infatti, la decisione del presidente dell’Assemblea Nazionale Diosdado Cabello di togliere il diritto di parola a chiunque non riconoscesse come legittima la vittoria del neopresidente Nicolas Maduro, ha scatenato l’aspra condanna dell’opposizione, poi degenerata in una rissa tra parlamentari. «L’aggressione fisica di alcuni deputati – scrivono i vescovi – è un atto che provoca in noi tristezza e vergogna. Il Venezuela non merita uno spettacolo tanto degradante».

Monsignor Azuaje si rivolge ai venezuelani per invocare la necessaria e ferma volontà di ognuno nel costruire una nazione migliore per tutti, «a prescindere da chi sia al governo». «Benedetto chi sa ascoltare. Perché spesso ci limitiamo a parlare e le nostre parole servono solo a ferire gli altri. Per questo chiedo ai miei compatrioti e a chiunque ami il Venezuela di pregare per la pace e la riconciliazione».

  “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), Fondazione di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten, si contraddistingue come l’unica organizzazione che realizza progetti per sostenere la pastorale della Chiesa laddove essa è perseguitata o priva di mezzi per adempiere la sua missione. Nel 2011 ha raccolto oltre 82 milioni di euro nei 17 Paesi dove è presente con Sedi Nazionali e ha realizzato oltre 4.600 progetti in 145 nazioni. 

Aiuto alla Chiesa che Soffre 
Fondazione di Diritto Pontificio
www.acs-italia.org




Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa