Il fronte della frana che genera maggior apprensione, nelle ultime
ore è quello fra Capriglio e Pianestolla, in provincia di Parma. Ma è solo un esempio che fa impressione dell’Appennino italiano che, dal Nord al Sud, letteralmente, si “scioglie”.
Parma (youreporternews)
– Il temine non è certo scientifico, ma rende l’idea delle centinaia di movimenti franosi che punteggiano le zone interne dell’Appennino, ormai semi abbandonate, dove il dissesto idrogeologico fotografa la peggiore situazione del Paese. Intere parti di montagna sembrano destinate a spostarsi e disgregarsi, l’immaginario terrorizza gli abitanti per i possibili risvolti di questi distacchi costanti di terreno che trascinano via strade, alberi, terreni, case, capannoni: tutto quello che incontrano (guarda il video).
Sembra inarrestabile. Il caso dell’interruzione della strada provinciale per Schia a Tizzano Val Parma, fra gli ultimi fenomeni accaduti in ordine di tempo è eloquente.
Sempre a Tizzano Val Parma la notte fra sabato e domenica scorsa è crollata una casa. “La frana è di 3 km di lugnhezza e di 400 metri di larghezza, è impressionante”, spiega il sindaco di Tizzano, Amilcare Bodria. “In totale ci sono 4 edifici crollati e 9 inagibili tra le diverse località e siamo preoccupatissimi”, dice il primo cittadino, in collegamento costante con la protezione civile e le forze dell’ordine in loco.
Il rischio è che intere frazioni restino tagliate fuori, con l’interr
uzione del territorio. Il ponte di Antria, sulla Massese è in pericolo, poiché la frana di Capriglio è inarrestabile. Se cedesse sarebbe l’isolamento totale. Si muove anche la frana sulla Vaestano-Ramiseto, l’Appennino rischia di “sciogliersi”, come fosse di ghiaccio, che con il primo sole perde la sua compattezza e scompare, pezzo dopo pezzo.
A Capriglio 82 persone sono state evacuate, oltre 500 sono i dissesti. Il fronte franoso avanza e preoccupa ed è unanime l’appello affinché le istituzioni intervengano con urgenza, se non si vuole perdere l’Appennino parmense, all’avanzare del fronte franoso che inghiotte colline e vallate.
La protezione civile regionale, che coordina gli interventi urgenti, ha sorvolato tutte le zone dissestate dell’Appennino Parmense. Un sopralluogo aereo al quale ha partecipato anche l’assessore provinciale alla viabilità, Andrea Fellini. “E’ persino più impressionante vedere dall’alto quello che è successo e che continua a succedere perché ci si rende conto che l’evento è ancora in evoluzione”, è il commento, a fronte di un’emergenza che non può più attendere: si rischia la sopravvivenza dell’ambiente e prima l’incolumità della gente.
Parma (youreporternews)
– Il temine non è certo scientifico, ma rende l’idea delle centinaia di movimenti franosi che punteggiano le zone interne dell’Appennino, ormai semi abbandonate, dove il dissesto idrogeologico fotografa la peggiore situazione del Paese. Intere parti di montagna sembrano destinate a spostarsi e disgregarsi, l’immaginario terrorizza gli abitanti per i possibili risvolti di questi distacchi costanti di terreno che trascinano via strade, alberi, terreni, case, capannoni: tutto quello che incontrano (guarda il video).
Sembra inarrestabile. Il caso dell’interruzione della strada provinciale per Schia a Tizzano Val Parma, fra gli ultimi fenomeni accaduti in ordine di tempo è eloquente.
Sempre a Tizzano Val Parma la notte fra sabato e domenica scorsa è crollata una casa. “La frana è di 3 km di lugnhezza e di 400 metri di larghezza, è impressionante”, spiega il sindaco di Tizzano, Amilcare Bodria. “In totale ci sono 4 edifici crollati e 9 inagibili tra le diverse località e siamo preoccupatissimi”, dice il primo cittadino, in collegamento costante con la protezione civile e le forze dell’ordine in loco.
Il rischio è che intere frazioni restino tagliate fuori, con l’interr
uzione del territorio. Il ponte di Antria, sulla Massese è in pericolo, poiché la frana di Capriglio è inarrestabile. Se cedesse sarebbe l’isolamento totale. Si muove anche la frana sulla Vaestano-Ramiseto, l’Appennino rischia di “sciogliersi”, come fosse di ghiaccio, che con il primo sole perde la sua compattezza e scompare, pezzo dopo pezzo.
A Capriglio 82 persone sono state evacuate, oltre 500 sono i dissesti. Il fronte franoso avanza e preoccupa ed è unanime l’appello affinché le istituzioni intervengano con urgenza, se non si vuole perdere l’Appennino parmense, all’avanzare del fronte franoso che inghiotte colline e vallate.
La protezione civile regionale, che coordina gli interventi urgenti, ha sorvolato tutte le zone dissestate dell’Appennino Parmense. Un sopralluogo aereo al quale ha partecipato anche l’assessore provinciale alla viabilità, Andrea Fellini. “E’ persino più impressionante vedere dall’alto quello che è successo e che continua a succedere perché ci si rende conto che l’evento è ancora in evoluzione”, è il commento, a fronte di un’emergenza che non può più attendere: si rischia la sopravvivenza dell’ambiente e prima l’incolumità della gente.
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