Secondo il sito della Nasa, l'analisi di un campione di roccia raccolto su Marte dal robot Curiosity dimostrerebbe che sul pianeta rosso ci sono state condizioni favorevoli alla vita.
GreenReport - Durante una conferenza stampa, il capo degli scienziati della missione Curiosity, Michael Meyer, ha spiegato che «Una questione fondamentale alla quale la missione Curiosity doveva rispondere era quella di sapere se Marte potesse essere stato propizio alla vita: sulla base di quel che sappiamo attualmente, la risposta è affermativa». Il progetto Mars Science Laboratory della Nasa utilizza Curiosity per indagare un'area intorno al Cratere Gale di Marte che si ritiene abbia offerto un ambiente favorevole alla vita microbica. Curiosity è dotata di 10 strumenti scientifici ed è arrivata su Marte 7 mesi fa per una missione di due anni.
Gli strumenti di Curiosity hanno analizzato il primo campione prelevato all'interno di una roccia marziana che si trovava al termine di un antico reticolo di corsi d'acqua, o un letto di un lago temporaneo, che avrebbero potuto fornire ingredienti chimici ed altre condizioni favorevoli alla vita di microbi. La roccia contiene argilla, formatasi nell'acqua, minerali come solfati ed altre sostanze chimiche. Secondo David Blake della Nasa, che lavora con lo strumento "CheMi", realizzato dall' Ames Research Center di Moffett Field, California, che ha effettuato le analisi su Mrte, «I minerali argillosi rappresentano almeno il 20% della composizione del campione». Questi minerali argillosi sono un prodotto della reazione di acqua relativamente pulita con minerali ignei, come l'olivina, che sono presenti anche nel sedimento. La reazione può aver avuto luogo all'interno del deposito sedimentario, durante il trasporto del sedimento, o nella regione "fonte" del sedimento. La presenza di solfato di calcio insieme all'argilla suggerisce il suolo è neutro o leggermente alcalino.
Inoltre, questo antico ambiente umido marziano a differenza di aòltri già osservati sul pianeta rosso, non è fortemente ossidato, acido o molto salato. «Quell'acqua si sarebbe potuta bere», ha detto John Grotzinger, un altro scienziato che lavora alla missione Curiosity, precisando però che «Gli strumenti del robot non permettono di riconoscere la vita come tale».
Gli scienziati sono rimasti sorpresi di trovare una miscela di ossidati, e anche sostanze chimiche meno ossidate o non ossidate, che forniscono un gradiente del genere di energia necessaria per vivere a molti microbi sulla Terra.
Paul Mahaffy, ricercatore capo del Sam suite of instruments al Goddard Space Flight Center della Nasa, ha sottolineato che «La gamma di ingredienti chimici che abbiamo identificato nel campione è impressionante, e suggerisce abbinamenti come solfati e solfuri che indicano una possibile fonte di energia chimica per i microrganismi». Verrà prelevato un altro campione per confermare questi risultati e per indagare su alcune tracce di gas analizzate dallo strumento SAM.
«Abbiamo caratterizzato un molto antico, ma stranamente nuovo "Marte grigio", risalente ad un tempo in cui le condizioni erano favorevoli per la vita - conclude Grotzinger - Curiosity è una missione di scoperta e di esplorazione e come team sentiamo che ci sono molte scoperte più emozionanti che ci aspettano nei mesi e negli anni a venire».
Gli scienziati della Nasa hanno intenzione di lavorare Curiosity nella "Yellowknife Bay", una zona che il robottino raggiungerà tra molte settimane, dopo aver attraversato il Cratere Gale nelle colline centrali e il Monte Sharp, dove indagherà sulle stratificazioni esposte che le foto delle sonde in orbita hanno mostrato come contenenti materiali argillosi, solfati e minerali, tutte cose che potrebbero aggiungere informazioni sulla possibile durata dell'epoca in cui su Marte è stata possibile la vita.
GreenReport - Durante una conferenza stampa, il capo degli scienziati della missione Curiosity, Michael Meyer, ha spiegato che «Una questione fondamentale alla quale la missione Curiosity doveva rispondere era quella di sapere se Marte potesse essere stato propizio alla vita: sulla base di quel che sappiamo attualmente, la risposta è affermativa». Il progetto Mars Science Laboratory della Nasa utilizza Curiosity per indagare un'area intorno al Cratere Gale di Marte che si ritiene abbia offerto un ambiente favorevole alla vita microbica. Curiosity è dotata di 10 strumenti scientifici ed è arrivata su Marte 7 mesi fa per una missione di due anni.
Gli strumenti di Curiosity hanno analizzato il primo campione prelevato all'interno di una roccia marziana che si trovava al termine di un antico reticolo di corsi d'acqua, o un letto di un lago temporaneo, che avrebbero potuto fornire ingredienti chimici ed altre condizioni favorevoli alla vita di microbi. La roccia contiene argilla, formatasi nell'acqua, minerali come solfati ed altre sostanze chimiche. Secondo David Blake della Nasa, che lavora con lo strumento "CheMi", realizzato dall' Ames Research Center di Moffett Field, California, che ha effettuato le analisi su Mrte, «I minerali argillosi rappresentano almeno il 20% della composizione del campione». Questi minerali argillosi sono un prodotto della reazione di acqua relativamente pulita con minerali ignei, come l'olivina, che sono presenti anche nel sedimento. La reazione può aver avuto luogo all'interno del deposito sedimentario, durante il trasporto del sedimento, o nella regione "fonte" del sedimento. La presenza di solfato di calcio insieme all'argilla suggerisce il suolo è neutro o leggermente alcalino.
Inoltre, questo antico ambiente umido marziano a differenza di aòltri già osservati sul pianeta rosso, non è fortemente ossidato, acido o molto salato. «Quell'acqua si sarebbe potuta bere», ha detto John Grotzinger, un altro scienziato che lavora alla missione Curiosity, precisando però che «Gli strumenti del robot non permettono di riconoscere la vita come tale».
Gli scienziati sono rimasti sorpresi di trovare una miscela di ossidati, e anche sostanze chimiche meno ossidate o non ossidate, che forniscono un gradiente del genere di energia necessaria per vivere a molti microbi sulla Terra.
Paul Mahaffy, ricercatore capo del Sam suite of instruments al Goddard Space Flight Center della Nasa, ha sottolineato che «La gamma di ingredienti chimici che abbiamo identificato nel campione è impressionante, e suggerisce abbinamenti come solfati e solfuri che indicano una possibile fonte di energia chimica per i microrganismi». Verrà prelevato un altro campione per confermare questi risultati e per indagare su alcune tracce di gas analizzate dallo strumento SAM.
«Abbiamo caratterizzato un molto antico, ma stranamente nuovo "Marte grigio", risalente ad un tempo in cui le condizioni erano favorevoli per la vita - conclude Grotzinger - Curiosity è una missione di scoperta e di esplorazione e come team sentiamo che ci sono molte scoperte più emozionanti che ci aspettano nei mesi e negli anni a venire».
Gli scienziati della Nasa hanno intenzione di lavorare Curiosity nella "Yellowknife Bay", una zona che il robottino raggiungerà tra molte settimane, dopo aver attraversato il Cratere Gale nelle colline centrali e il Monte Sharp, dove indagherà sulle stratificazioni esposte che le foto delle sonde in orbita hanno mostrato come contenenti materiali argillosi, solfati e minerali, tutte cose che potrebbero aggiungere informazioni sulla possibile durata dell'epoca in cui su Marte è stata possibile la vita.
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