Ritorna sugli schermi l’infelice e immortale storia di Anna Karenina in una nuova e originalissima versione del regista Joe Wright che adatta per il cinema, con passione e vivacità, il capolavoro di Tolstoj: tra coreografie e ricche ricostruzioni scenografiche, i nobili russi e gli infelici protagonisti si muovono come se la loro vita scorresse su un tragico palcoscenico.
Radio Vaticana - Le note dei valzer e le stoffe sontuose avvolgono Anna e Vronsky. Nell'immobilità assoluta, i nobili russi guardano come spettatori lontani. Ci sono diversi modi di tradurre al cinema i classici e i capolavori della letteratura mondiale. Ci sono, poi, autori particolarmente cari, in questo senso: da Shakespeare a Somerset Maugham, da Tenesse Williams a Emily Brontë, per non parlare dei grandi giallisti, degli scrittori di commedie, di epopee antiche. Tolstoj è uno di quelli più amati: "Resurrezione", "Guerra e Pace" e "Anna Karenina" sono tra i titoli più avvicinati dalla cinematografia. L'eroina di quest'ultimo è stata legata per decenni al volto di Greta Garbo, protagonista di una duplice versione, muta e parlata. Ora torna, l'infedele e appassionata Anna, sugli schermi grazie a una regia davvero poco convenzionale e fastosa, che ambienta questa grande storia d'amore e tradimento in un teatro, dandole così lo spessore della messinscena, l'astrazione dalla realtà, la concentrazione sul dramma, l'infelicità e il dolore. L'adattamento del drammaturgo Tom Stoppard si sente nella nevrosi dei dialoghi, gettati nel vorticare delle scene, bellissime e in continuo movimento, come quinte teatrali, in una metamorfosi cui partecipa anche la splendida musica di Dario Marianelli.
Anna recita, così, nel gran teatro del mondo e della vita, acuta sente l'oppressione delle regole, forte la ribellione alle leggi, di terribilmente vero rimane ciò che attraversa il suo cuore. Ogni ambientazione, e sono mille, è ricostruita sul palcoscenico o nei suoi recessi, in una platea o nei palchi, dietro le quinte e sulle graticce, luoghi in cui entrano e escono, con formidabili soluzioni visive, personaggi, arredi, modellini di treni e cavalli in corsa, come se alla fine fosse tutto un gioco tragico, certo una tragicissima rappresentazione umana. Keira Knightley è spaventata e coraggiosa, folle e radiosa nella sua bella e intensa interpretazione di Anna. Così fragile come lo sono tante ragazze oggi: per questo la nuova versione del capolavoro russo potrebbe piacere molto ai giovani, che se non leggeranno le intense pagine di Tolstoj, almeno le conosceranno grazie alle immagini di un film.
Radio Vaticana - Le note dei valzer e le stoffe sontuose avvolgono Anna e Vronsky. Nell'immobilità assoluta, i nobili russi guardano come spettatori lontani. Ci sono diversi modi di tradurre al cinema i classici e i capolavori della letteratura mondiale. Ci sono, poi, autori particolarmente cari, in questo senso: da Shakespeare a Somerset Maugham, da Tenesse Williams a Emily Brontë, per non parlare dei grandi giallisti, degli scrittori di commedie, di epopee antiche. Tolstoj è uno di quelli più amati: "Resurrezione", "Guerra e Pace" e "Anna Karenina" sono tra i titoli più avvicinati dalla cinematografia. L'eroina di quest'ultimo è stata legata per decenni al volto di Greta Garbo, protagonista di una duplice versione, muta e parlata. Ora torna, l'infedele e appassionata Anna, sugli schermi grazie a una regia davvero poco convenzionale e fastosa, che ambienta questa grande storia d'amore e tradimento in un teatro, dandole così lo spessore della messinscena, l'astrazione dalla realtà, la concentrazione sul dramma, l'infelicità e il dolore. L'adattamento del drammaturgo Tom Stoppard si sente nella nevrosi dei dialoghi, gettati nel vorticare delle scene, bellissime e in continuo movimento, come quinte teatrali, in una metamorfosi cui partecipa anche la splendida musica di Dario Marianelli.
Anna recita, così, nel gran teatro del mondo e della vita, acuta sente l'oppressione delle regole, forte la ribellione alle leggi, di terribilmente vero rimane ciò che attraversa il suo cuore. Ogni ambientazione, e sono mille, è ricostruita sul palcoscenico o nei suoi recessi, in una platea o nei palchi, dietro le quinte e sulle graticce, luoghi in cui entrano e escono, con formidabili soluzioni visive, personaggi, arredi, modellini di treni e cavalli in corsa, come se alla fine fosse tutto un gioco tragico, certo una tragicissima rappresentazione umana. Keira Knightley è spaventata e coraggiosa, folle e radiosa nella sua bella e intensa interpretazione di Anna. Così fragile come lo sono tante ragazze oggi: per questo la nuova versione del capolavoro russo potrebbe piacere molto ai giovani, che se non leggeranno le intense pagine di Tolstoj, almeno le conosceranno grazie alle immagini di un film.
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.